Il caldo anomalo ha provocato la fioritura delle diverse specie di piante in un mese di marzo bollente con una temperatura minima che è risultata superiore di 2,9° rispetto alla media del periodo lungo tutta la Penisola, con punte di + 4°in Friuli Venezia Giulia, di + 3,9 gradi in Trentino Alto Adige e + 3,8° in Abruzzo. E’ quanto emerge dal monitoraggio sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade, con lo sbocciare dei fiori in anticipo rispetto all’arrivo della primavera.
L’Italia si è coperta di fiori, comparsi nello spazio di pochi giorni dai giardini fino ai campi coltivati. Primule, viole e margherite ricoprono i prati mentre nelle campagne sono fioriti mandorli, albicocchi, peschi e tutte le piante da frutto si sono “risvegliate”.
Anche febbraio ha fatto segnare temperature minime superiori di 3,1° alla media. Nonostante ciò, ricordiamo che il 2016 è iniziato con neve e gelo tali da provocare a gennaio danni nelle campagne superiori ai 400 milioni di euro in circa 10 regioni, con decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine, ma oltre a ciò ricordiamo anche che sono saltate molte consegne di verdure e di latte, a causa dei problemi di viabilità.
Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura, perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno.
Una sfida anche per i consumatori, costretti a fare i conti con le fluttuazioni anomale nei prezzi dei prodotti che mettono nel carrello della spesa dove a febbraio si sono registrati aumenti del 37,2% nei prezzi dei vegetali freschi per le gelate di gennaio mentre a marzo le quotazioni stanno rientrando con il bel tempo.