Da otto anni PolieCo, consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene, promuove a Ischia, il Forum internazionale sull’Economia dei Rifiuti, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, di quello della Salute e del MIPAAF.
I temi centrali di quest’anno sono la plastica in mare e le discariche, ancora molte nel nostro Paese, per di più mal gestite. Il paradosso è stato esplicitato da Helmut Maurer, della Commissione europea Ambiente, secondo cui “è assurdo che le famiglie italiane paghino in media 1.200 euro per la raccolta differenziata, un servizio che non dovrebbe essere pagato”.
L’unica soluzione, secondo lui, è quella di puntare sul riciclo. Per aumentarne la quota serve modificare anche moltissimi processi produttivi, utilizzando materiali che possono, tramite opportune trasformazioni, iniziare una seconda vita, compresa la plastica che soffoca i mari. Sono 300 milioni le tonnellate di questo materiale prodotte ogni anno e sono 8 milioni quelle che finiscono in acqua e che in modo diretto, o dopo aver viaggiato lungo i corsi d’acqua, arrivano al mare, anche a causa di una gestione non sempre efficiente dei rifiuti.
Al forum è stata organizzata una mostra fotografica per illustrare quali sono i danni che la plastica causa a pesci, uccelli, tartarughe e agli ecosistemi marini in generale. Alla fine della catena c’è l’uomo, che quando si nutre di pesce e molluschi assumme le sostanze tossiche da loro assorbite assieme alle microplastiche.
Photo credit to bombolari.it/