Disco verde per il disegno di legge sugli illeciti agroalimentari. Intervenendo sul codice penale e sulla legislazione agroalimentare, rafforza le tutele del made in Italy e rende più adeguate le pene e le sanzioni. Il Ddl appena approvato dal Consiglio dei Ministri interviene sostanzialmente sul codice penale e sulla legislazione speciale del settore agroalimentare.
L’obiettivo è garantire la razionalizzazione del sistema normativo, mediante il coordinamento delle fattispecie di reato con quelle non contenute nel codice penale, ma anche ammodernare e adeguare le sanzioni al reale impatto delle frodi e delle contraffazioni dei prodotti agroalimentari.
I numeri che emergono dal Report Icqrf, pubblicato pochi giorni fa sul sito Mipaaf, fanno riflettere: al di là dei singoli casi di frode, comunque da considerare rispetto agli obiettivi di tutela della leale concorrenza e dei consumatori, sono stati accertati anche fenomeni più strutturati, caratterizzati da vere e proprie organizzazioni che, in diversi settori merceologici, hanno generato ingenti giri d’affari da frodi e contraffazioni.
La riforma approvata in Consiglio dei Ministri interviene sull’impostazione dell’attuale pacchetto dei reati agroalimentari, tenendo conto dei reali interessi di chi mette in atto, anche mediante complesse relazioni di filiera e talvolta con una pianificazione transnazionale, frodi e contraffazioni.
Il Ddl approvato dal Consiglio dei Ministri prevede, anche mediante il riconoscimento della nuova ipotesi di reato di agropirateria, pene differenziate, mette ordine anche rispetto ai profili di responsabilità delle persone giuridiche e include la revisione delle sanzioni nel settore degli oli d’oliva.