Il mercato nazionale della canapa è in crescita esponenziale ed anche in Campania i produttori agricoli mostrano interesse. E quindi occorre sviluppare una filiera innovativa ed eco-sostenibile, capace di portare lavoro e reddito ai produttori, rendendoli in tal modo fornitori essenziali per l’industria di trasformazione, in un connubio tra settori in grado di valorizzare il territorio. E’ questo il trait-d-union tra Unione Coltivatori Italiani e Fondazione Ad Astra, che hanno dato vita all’ Osservatorio regionale sulla canapa, per la Campania.
“Obiettivo primario dell’osservatorio è sostenere lo sviluppo di una filiera regionale, aiutando gli agricoltori a scegliere le sementi e costruire le serre idonee”, le parole di Vincenzo Criscuoli, presidente dell’osservatorio e componente dell’Uci a Napoli. “L’Uci però ci sarà anche dopo il raccolto, perché i produttori hanno la necessità di smaltire la produzione, ed in questo il nostro ruolo sarà centrale”, le parole di Francesco Leone, vice presidente nazionale dell’Uci.
Intanto i lavori di costruzione della filiera vanno avanti; è stata appena eretta la prima serra, all'interno dell’azienda agricola “La Gerbera” di Boscoreale (Na), grazie all'assistenza tecnica e all'attività divulgativa dell’osservatorio medesimo. La varietà coltivata è la “Futura 75”, ed è finalizza alla produzione di olio e farina. “Voglio esprimere piena soddisfazione per la nascita dell’Osservatorio regionale. In quanto presidente provinciale dell’Uci, garantisco massimo sostegno all'iniziativa”, le parole di Giovanni Petillo.
“Come Osservatorio UCI-AD ASTRA saremo sempre schierati in sostegno ai produttori e per la tutela del consumatore, uniti sulla possibilità di sviluppare una importante #filiera italiana, al fine di garantire a tutti la possibilità di utilizzare e coltivare liberamente ciò che viene proposto come prodotto in vendita, mettendo il consumatore al corrente di tutte le situazioni vigenti al fine di potersi tutelare correttamente”, il commento di Mario Serpillo, presidente nazionale dell’Uci.
Per iniziare a coltivare canapa bisogna essere agricoltori con un fascicolo aperto nel portale Sian presso un Caa, seminare sementi certificate con massimo 0,2% di thc. In caso di controllo il limite massimo di tolleranza è 0,6% di thc sulla media dei campioni prelevati, limite entro il quale nessuna responsabilità è posta a carico dell’agricoltore che ha rispettato le prescrizioni di legge.
Il coltivatore ha l’obbligo, poi, della conservazione dei cartellini della semente acquistata per un periodo non inferiore a dodici mesi. Come confermato dalla Legge 242 del 2 dicembre 2016, non serve nessuna autorizzazione da nessuna autorità. Vanno comunque effettuate delle dichiarazioni di semina entro due settimane dopo la semina stessa.
“La forza della canapa sta nell’essere riuscita ad aggregare l’Uci e la Fondazione Ad Astra, presieduta dal dott. Sandro Cardano, partner d’eccellenza nella vita e nella gestione del nostro Osservatorio Regionale”, sostiene ancora il presidente Criscuoli, che conclude: “L’apporto della Fondazione e del dott. Cardano in prima persona rivestono grande importanza per noi”.