Momento molto delicato in tema di peste suina. L’UE sta per lanciare una strategia a lungo termine con l’adozione di misure per la gestione della popolazione di maiali selvatici e cinghiali, vettori della malattia innocua per l’uomo ma devastante per gli allevamenti. Emerge dalla riunione di ieri del commissario alla salute, il lituano Vytenis Andriukaitis, con i rappresentanti dei Paesi membri sull’epidemia che ha colpito ormai nove paesi UE (Polonia, i tre Paesi baltici, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria, Ungheria e Belgio).
In Belgio, da settembre a oggi sono 231 i casi di cinghiali trovati infetti. “Abbiamo sentito che in diverse regioni d’Europa la popolazione di cinghiali si è sviluppata in modo incontrollato – ha dichiarato nelle conclusioni il commissario Andriukaitis – questo gioca un ruolo importante nella diffusione e persistenza della malattia” e quindi serve “considerare la gestione a lungo termine della popolazione anche in zone non ancora colpite”.
Le misure adottate nel quadro della strategia, si specifica nel documento finale, dovranno essere compatibili con la legislazione dell’UE in materia veterinaria e di protezione della natura, e andranno adeguatamente valutate in termini di basi scientifiche, impatto ed efficacia.