La Sapienza investe sul perseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite con l'istituzione del nuovo Comitato tecnico-scientifico per la sostenibilità. Il Comitato, costituito da docenti di tutte le aree e da rappresentanti degli studenti e coordinato dal prorettore per la Sostenibilità Livio de Santoli, ha iniziato i propri lavori il 12 marzo 2021.
Il programma concreto delle azioni, da sviluppare nel breve, medio e lungo periodo su un arco temporale di sei anni, si articola in attività didattica, ricerca e presenza sul territorio attraverso la terza missione. Per quanto riguarda la didattica in particolare, la Sapienza ha già realizzato una prima esperienza con un corso di formazione e un corso di insegnamento dedicati a questi temi, aperti a tutti gli studenti. Da aprile 2021 le iniziative didattiche saranno rilanciate con un corso base che rilascerà 6 crediti formativi universitari. Sono previsti una giornata inaugurale di inquadramento generale su sostenibilità energetica, sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e indicatori di Benessere equo solidale, sei giornate interdisciplinari e 15-20 webinar realizzati dalle singole Facoltà su temi specifici, con l'intervento dei docenti e l'apertura della discussione agli studenti.
Le attività formative per la sostenibilità sono poi destinate a svilupparsi nel tempo con iniziative ulteriori, tra le quali si ipotizza l'istituzione di un vero e proprio corso di laurea triennale.
"La questione della sostenibilità richiede l'adesione di ognuno di noi a un nuovo paradigma culturale che investa tutti i campi, da quelli scientifici a quelli umanistici -ha affermato la rettrice Antonella Polimeni aprendo i lavori del Comitato – in un progetto di rielaborazione dell'idea di Ateneo e del suo ruolo nella società sono convinta che uno spazio importante dovrà essere ricoperto dalla sostenibilità. L'istituzione In Sapienza di un comitato tecnico-scientifico sul tema, composto da docenti esperti nei vari settori d'interesse e dagli studenti, gli stessi a cui dobbiamo consegnare il testimone dell'impegno per lo sviluppo sostenibile, rappresenta un punto centrale della nostra politica universitaria. Vogliamo portare avanti la proposta di un modello culturale transdisciplinare, capace di nuove interpretazioni delle istanze globali. L'esigenza di una rinnovata "ecologia dei saperi" non può trovare miglior casa della Sapienza, che con le sue Facoltà e i suoi Dipartimenti persegue una mission integrata in termini di formazione, ricerca e terza missione".
Il Comitato tecnico-scientifico riunisce competenze di alto livello in tutti i campi e potrà essere a disposizione delle istituzioni anche per attività di consulenza in questa particolare fase che vive il Paese, con l'adozione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e con le strategie di recovery, che necessariamente avranno la sostenibilità come asse portante.