Proteggere i laghi, le lagune e i corsi d'acqua, fonte di sussistenza grazie alla pesca e alla coltivazione del riso, i viaggi e il turismo. E’ esattamente questo il messaggio dell'edizione 2016 della Giornata mondiale delle zone umide, celebrata ieri, che quest'anno raggiunge due traguardi: il ventesimo anno di festeggiamenti e i 100 milioni di ettari protetti.
La Giornata punta a sottolineare l'importanza di tutelare ecosistemi a rischio – nel mondo dal 1900 a oggi è sparito il 64% delle zone umide – ma che offrono servizi essenziali, dall'acqua pulita alla protezione dalle inondazioni, all'assorbimento della CO2.
La centralità delle zone umide è stata sancita il 2 febbraio 1971 con la Convenzione di Ramsar, in Iran, siglata da 169 Paesi. La Giornata mondiale, invece, è stata istituita nel 1997, e quest'anno è giunta alla ventesima edizione con un successo: come sottolinea il Wwf, sono appena stati raggiunti i 100 milioni di ettari di zone umide protette nel mondo, grazie alla designazione di sette nuovi siti nello Zimbabwe, che portano il totale mondiale a oltre 2.200 siti.
Celebrazioni della Giornata sono previste in tutto il mondo. In Italia il Wwf, dopo le iniziative nelle oasi del weekend scorso, sarà a Lecce per una cerimonia speciale nell'ambito di "Ecology 150 Anniversary", cioè l'anniversario della formalizzazione del concetto di "ecologia", nato nel 1866 grazie ad Ernst Haeckel.
Legambiente, invece, fino 13 febbraio organizzerà escursioni, ciaspolate, trekking e attività didattiche per bambini nelle zone umide più e meno note della Penisola.