Panda quasi salvo, orango invece in grande pericolo. Le due specie di primate sono entrambe a un passo dalla scomparsa in natura. Lo ricorda la Giornata mondiale dell'orango, celebrata qualche giorno fa, che ha acceso i riflettori sulle minacce principali che affliggono questi animali: deforestazione e caccia.
Degli oranghi di Sumatra, secondo il Wwf, ne restano in natura poco più di 6 mila esemplari. Tra il '92 e il 2000, si legge sul sito del'Orangutan Day, la popolazione è diminuita di oltre il 50%. Sono una specie indicata come "in pericolo critico" di estinzione dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). E nemmeno un mese fa l'organizzazione ha assegnato la stessa "etichetta" anche agli oranghi del Borneo, innalzando il livello di allerta per questa specie.
Secondo le stime Iucn il numero di oranghi è crollato di circa due terzi a partire dagli anni Settanta e continuerà a diminuire portandosi a 47 mila esemplari nel 2025.
Tra le minacce principali c'è la deforestazione che ha drasticamente ridotto l'habitat del primate: circa il 40% delle foreste del Borneo è andata perduta dai primi anni Settanta e un'altra grossa fetta di foresta dovrebbe essere convertita in terreno agricolo nel prossimo decennio. Altro grande imputato è la caccia, soprattutto considerando i lenti ritmi di riproduzione degli oranghi: in media una volta ogni 6-8 anni. Lo Iucn stima l'uccisione di 2-3 mila esemplari all'anno negli ultimi 40 anni, per lo più per la loro carne.
Entrambe le specie sono protette in Malesia e Indonesia ma la maggior parte del loro habitat non è tutelato.
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