Mipaaf e Mise hanno inviato a Bruxelles il dossier integrato per la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia a tutela del settore risicolo; la clausola è rivolta soprattutto contro le importazioni a dazio zero dai Paesi asiatici EBA, in particolare dalla Cambogia.
I ministri coinvolti hanno accompagnato il dossier con una lettera indirizzata alla rappresentate per la politica estera dell’Ue e ai commissari Cecilia Malmström e Phil Hogan. Per le importazioni cambogiane solo l'Italia dalla campagna 2011-12 alla campagna 2016-17 ha conosciuto un mancato collocamento di riso lavorato indica nell'UE di circa 67.000 tonnellate.
«Chiediamo l'attivazione della clausola di salvaguardia – dice la lettera – perché la crisi dei prezzi mette a rischio la sopravvivenza e il futuro dell'intera filiera risicola europea. L'abbandono della risicoltura provocherebbe ripercussioni gravissime non solo sotto il profilo della tenuta socio-economica di molti distretti rurali ma anche dal punto di vista ambientale, tenuto conto del valore degli ecosistemi che caratterizzano le aree di produzione».
«Le cause principali di questa crisi – prosegue la lettera – sono da attribuire al regime particolarmente favorevole praticato nei confronti dei Paesi Meno Avanzati (accordo EBA), che prevede la possibilità di esportare verso l'Unione Europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero. Per questo già a luglio scorso insieme a Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania abbiamo chiesto alla Commissione di attivare la clausola di salvaguardia. Con il nuovo dossier inviato ci aspettiamo decisioni conseguenti da parte della Commissione europea».
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