L’agricoltura che è l’unico settore a far registrare un calo degli occupati nel terzo trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Emerge da un’analisi divulgata in occasione dei dati Istat sull’occupazione, che evidenziano gli effetti devastanti di una stagione segnata dalla siccità record, con il 2017 classificato come l’anno più secco in Italia dal 1800. L’agricoltura, quindi, perde pezzi a causa del clima.
Si tratta di un crollo generale delle produzioni che va dalle mele all’uva e che ha causato un conseguente calo della necessità di manodopera per le campagne di raccolta. Se per le mele si stima un calo medio del 23%, rispetto a quella della scorsa stagione, la vendemmia si è classificata tra le più scarse del dopoguerra con un taglio della produzione del 26% nel confronto con lo scorso anno.
La vendemmia è stata difficile in tutta Europa, dove si stima una produzione in 145 milioni di ettolitri, inferiore del 14% rispetto allo scorso anno, a causa appunto, degli eventi climatici estremi e del cambiamento climatico. La qualità dell’uva è definita molto buona in tutta l’Europa con un aumento dei prezzi.
Il clima sta diventando un elemento strategico dell’economia, tanto che solo in Italia i danni causati all’agricoltura dal clima impazzito e dalla siccità ammontano a oltre 14 miliardi di euro negli ultimi 10 anni.