L'Italia ha sottoscritto un documento, proposto da Germania e Ungheria, chiamato "Dichiarazione europea sulla soia e i legumi". La proposta nasce per favorire la coltivazione di piante proteiche, dato che tra il 2013 e il 2015 l'Europa ha importato, in media, oltre 36 milioni di tonnellate di soia equivalente l'anno e che nello stesso periodo la produzione interna europea è stata al massimo di 1,5 milioni di tonnellate.
Per questo i Paesi firmatari chiedono altri interventi di sostegno, oltre a quelli oggi previsti che ruotano attorno alla facoltà di ogni singolo Paese membro di prevedere un contributo accoppiato per la coltivazione. Inoltre, si propone di favorire la logistica, la trasformazione e la commercializzazione, in un'ottica di filiera integrata.
I promotori e i firmatari della Dichiarazione sono quasi tutti Paesi del Centro e dell'Est Europa, i quali si propongono di divenire un bacino produttivo per promuovere una "partnership proteica Est – Ovest", con un’offerta di origine locale e garantita ogm free. A tale riguardo, si chiede un sistema di etichettatura trasparente, basata su standard di produzione certificata e con un marchio per riconoscere l'origine, del tipo "Soia del Danubio", oppure "Soia Europea".
Si pensa, infine, a coinvolgere nel piano di produzione e certificazione della soia anche Paesi dell'Est che non sono membri dell'Unione europea, come Ucraina, Moldavia, Serbia e Bosnia – Erzegovina.
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