L’Enciclica di Papa Francesco, Laudato Si’, ha avuto un ruolo fondamentale nel far convergere le religioni, i paesi e i cittadini sul bisogno di capire e affrontare, insieme, i problemi ambientali. Lo stesso sottotitolo dell’enciclica, richiamando alla “Cura della nostra casa comune”, è un sommario di un messaggio potente, rivolto a tutta l’umanità.
Secondo Donatella Bianchi, presidente WWF Italia, l’Enciclica di Papa Francesco “è arrivata in un anno cruciale, incoraggiando le persone e i paesi a incontrarsi sull’importanza di uno sviluppo sostenibile e a indirizzare la sfida climatica. Avendo aiutato a costruire questo terreno comune in un tempo in cui le emergenze e la competizione creano attriti tra le nazioni, l’Enciclica ha avuto un grande impatto nell’ispirare i Paesi a unirsi per raggiungere due importanti accordi globali. Lo scorso settembre 193 governi si sono uniti intorno agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, il percorso per lo sviluppo futuro, e in dicembre i leader delle nazioni hanno dato vita all’Accordo sul Clima di Parigi”.
Non a caso l’Enciclica richiama all’azione, ed è significativo che, in occasione del primo anniversario della pubblicazione, quattro ordini religiosi abbiano annunciato di voler disinvestire dai combustibili fossili.
Il 16 giugno, The Marist Sisters, Presentation Congregation Queensland e Presentation Sisters Wagga Wagga, in Australia, e The Passionists (Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea e Vietnam), hanno definitivamente deciso di rinunciare agli investimenti legati alle fonti fossili per reinvestirli nelle energie rinnovabili. E molte altre congregazioni mondiali hanno già annunciato azioni simili, che verranno formalizzate il prossimo ottobre, in occasione della Festa di San Francesco.
Il comunicato stampa del Global Catholic Climate Movement fa notare che queste organizzazioni si uniscono idealmente ad altre 530 istituzioni del mondo, che rappresentano globalmente 3,4 trillioni di dollari in fondi gestiti e che includono il Consiglio Mondiale delle Chiese, il Fondo Sovrano Norvegese, il Fondo Rockfeller, le Università di Oxford e Stanford, la Georgetown University e la University of Dayton. Tutte realtà già impegnate nel disinvestimento. Il GCCM ha anche annunciato la creazione di un “Catholic Divest-Reinvest Online Hub” per ospitare notizie e informazioni per la comunità cattolica su queste attività.
Papa Francesco, del resto, è stato molto chiaro: “Sappiamo che le tecnologie basate sull’uso di combustibili altamente inquinanti di origine fossile – specialmente il carbone, ma anche il petrolio e, in grado minore, il gas – devono essere progressivamente sostituite senza ritardo“.
Nei prossimi giorni, si svolgerà, in numerose parrocchie e comunità del mondo cattolico, la Laudato Si Week: una serie di conferenze online ed eventi locali per discutere il proprio ruolo nella “cura della casa comune” e celebrare il primo compleanno dell’Enciclica papale.
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