Le stime per il 2016, elaborate da CSO ITALY e relative al kiwi, indicano quest’anno in Italia un calo di produzione rispetto ai dodici mesi precedenti. La produzione totale si dovrebbe attestare attorno a 469.000 tonnellate, contro le 588.000 dello scorso anno, facendo segnare così un 20% in meno.
La produzione commercializzabile è invece valutata attorno alle 450.000 tonnellate, il 19% in meno rispetto alla passata stagione. Tutti i principali bacini produttivi evidenziano una diminuzione, ma in modo particolare il Lazio, dove, dopo le cifre record del 2016, si ritorna su una produzione più simile al 2014 con un -30% circa sul 2015.
In Piemonte ed in Emilia Romagna il calo appare più lieve, rispettivamente pari al -9% e al -14%. Più incisivo invece il calo in Veneto, dettato quasi esclusivamente dal problema dell’asfissia radicale, molto presente nella provincia di Verona. Nel complesso delle altre regioni da segnalare un’offerta inferiore soprattutto nelle aree del Sud, in particolare in Calabria, nonostante l’aumento delle superfici investite.
Il prodotto, però, dovrebbe presentare buone caratteristiche di conservabilità, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e quindi ci sono tutti i presupposti per un mercato vivace. Nonostante la diminuzione della produzione, il kiwi è uno dei mercati più importanti di cui l’Italia detiene il primato produttivo e che sta vivendo un rinnovato interesse da parte dei coltivatori orientati anche verso nuove varietà, soprattutto a polpa gialla.