Onde accelerare la transizione verso un’economia circolare, l’Enea ha proposto l’istituzione di un’Agenzia per l’uso efficiente delle risorse, per favorire la diffusione delle tecnologie e dei metodi produttivi più efficienti ed aiutando le varie filiere ad abbattere i consumi e l’impatto ambientale.
La proposta è emersa nel corso del convegno “L’Italia verso l’economia circolare. Gli strumenti operativi per una gestione efficiente delle risorse”, ed è stato un’occasione per evidenziare i benefici economici e ambientali dell’economia circolare. Secondo la stessa Enea, un modello economico più virtuoso, improntato all’uso efficiente e al riciclo delle risorse, creerebbe 541 mila posti di lavoro in Italia, a fronte dei 35 mila stimati se lo scenario restasse invariato.
I risparmi maggiori si avrebbero nel settore manifatturiero grazie ai costi inferiori delle materie prime riciclate, che attualmente pesano fino al 60% sul prezzo finale dei prodotti. Complessivamente le imprese potrebbero risparmiare fino a 600 miliardi di euro all’anno tramite l’efficienza energetica e il riutilizzo delle risorse.
Le emissioni di gas serra verrebbero in questo modo ridotte di 450 milioni di tonnellate all’anno. Roberto Morabito, capo del dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’ENEA, ha definito prioritario per l’Italia l’abbandono di un’economia lineare, essendo il nostro Paese povero di materie prime ma ricco di industrie manifatturiere.
L’economia circolare potrebbe garantire ai produttori italiani risorse abbondanti e a basso costo diminuendo l’approvvigionamento dall’estero. Nel corso del convegno si è discusso del nuovo pacchetto sull’economia circolare allo studio dell’UE.Il provvedimento conterrà ulteriori misure per incentivare la filiera del riciclo e i prodotti verdi.
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