Le ultime rilevazioni effettuate dalla Commissione europea e diffuse nell'ambito dell'ultimo comitato gestione vini di Bruxelles mettono in risalto che l'Italia con 49,6 milioni di ettolitri prodotti con la vendemmia 2010 ha superato in campo comunitario la Francia che ha prodotto 46,2 milioni di ettolitri, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri in calo del 3,7 per cento rispetto alla precedente campagna. Il 60 per cento della produzione nazionale italiana è rappresentata da vini di qualità con 14,9 milioni di ettolitri destinati a vini Docg/Doc e 15,4 milioni di ettolitri a vini Igt. Un risultato incoraggiante arriva anche dal lato delle esportazioni che sono aumentate del 15 per cento nel primo bimestre del 2011. Si tratta del risultato di una crescita record del 31 per cento negli Stati Uniti, che diventano il primo mercato di sbocco in valore davanti alla Germania, ma anche dell'aumento del 6 per cento nell'Unione Europea e di un significativo incremento del 146 per cento in Cina.
Gli Stati Uniti sono diventati per la prima volta il Paese dove si consuma complessivamente la maggior quantità di vino al mondo davanti rispettivamente a Francia ed Italia, secondo il report di Gomberg-Fredrikson nel 2010, durante il quale gli americani avrebbero consumato 329 milioni di casse da 12 bottiglie in mercato che, solo nel canale retail, vale 30 miliardi di dollari.
Un andamento che conferma i risultati positivi ottenuti dal vino Made in Italy all'estero nel 2010 con un valore record dell'esportazioni di 3,93 miliardi che ha superato per la prima volta i consumi nazionali. Peraltro le esportazioni di vino Made in Italy dei piccoli produttori sotto i 25 milioni di euro di fatturato sono cresciute in valore del 16 per cento, quasi il doppio dell'8,5 per cento fatto segnare dalle prime 103 società italiane produttrici di vino che fatturano più dei 25 milioni di euro, sulla base dei dati sul commercio estero nel 2010 di Mediobanca e dell'Istat.
Il fatturato complessivo realizzato dal vino italiano nel 2010 stato pari a 7,82 miliardi anche grazie al fatto che l'Italia può contare su un numero di riconoscimenti superiore a quello dei cugini francesi con 504 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt).