Il ministro passa all’attacco. Gian Luca Galletti si farà promotore di una nuova legislazione ambientale capace di fornire risposte chiare e tempestive alle emergenze irrisolte nel Paese, dai rifiuti al dissesto idrogeologico.
Galletti si è mostrato molto critico nei confronti dell’attuale codice dell’ambiente. Il dlgs 152 del 2006 secondo il ministro non è stato in grado di assolvere alla sua funzione di riordinamento e unificazione delle varie normative ambientali. Per Galletti gli errori principali compiuti dal Governo nel 2006 con l’emanazione del testo unico ambientale sono stati l’accorpamento disorganico di articoli eterogenei e la mancanza di coordinamento.
L’attuale titolare del dicastero spiega che il Paese ha bisogno di una nuova normativa nazionale che tenga conto anche del diritto internazionale e comunitario sempre più influente.
Galletti, in sede di commissione parlamentare, ha ricordato i danni economici, sanitari e ambientali causati dalle emergenze ancora irrisolte nel Paese. Una legislazione ambientale capace di fornire soluzioni ai problemi del Paese risparmierà ulteriori vittime e perdite economiche, garantendo lo sviluppo sostenibile del territorio. Il ministro ha invitato il Governo a non sottovalutare la portata della legislazione ambientale assumendosi le sue responsabilità di fronte ai cittadini, ed ha poi illustrato i punti cardine della riforma della legislazione ambientale.
Il nuovo codice ambientale, quindi, delineerà il ruolo del Governo, delle Regioni e dei Comuni per chiarire funzioni, responsabilità e ambiti di competenza. L’obiettivo è garantire risposte rapide ai cittadini in tutti i settori. La nuova normativa riformerà il dlgs 152 del 2006 e le altre legislazioni ambientali in vigore.