Come funziona la PAC, come sono gestiti i fondi, in che misura contribuisce all’espansione del biologico, nella promozione per il miglioramento della sostenibilità ambientale, nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella diffusione di più sane abitudini alimentari. Tutte domande cui intende dare soddisfazione “CAPsizing – Per la resilienza climatica”, il nuovo progetto di formazione promosso da Kyoto Club con il contributo dalla Direzione Generale “Agricoltura e sviluppo rurale” della Commissione UE.
Webinar di approfondimento, formazione nelle scuole e nelle università, eventi di promozione per la digitalizzazione in agricoltura. Tutti strumenti attraverso cui Kyoto Club punta a sensibilizzare i cittadini sulle potenzialità della PAC, favorirne il livello di conoscenza e stimolare un dibattito incentrato sui possibili miglioramenti da apportare e su come si possa costruire un’agricoltura europea sempre più amica del clima e dell’ambiente.
Tutto questo in un momento cruciale per la riforma del settore e per la programmazione economica del periodo 2021-2027, attualmente in discussione a Bruxelles e Strasburgo. Secondo la proposta della Commissione, il bilancio della PAC del nuovo periodo ammonta a circa 365 miliardi di euro, il 40% del quale è destinato all’azione climatica. Al nostro Paese spetterebbero circa 32 miliardi di euro.
“È della settimana scorsa la notizia che dopo tre anni di stabilità, le emissioni di gas di serra sono tornate a crescere arrivando al record storico e davvero preoccupante di 32 giga tonnellate – dichiara il Vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante – Sembra che in barba alle raccomandazioni della comunità scientifica internazionale e agli stessi Accordi di Parigi, i governi di tutto il mondo non comprendano l’urgenza di cambiare modello sviluppo per fermare il cambiamento climatico. Eppure le innovazioni tecnologiche che abbiamo a disposizione potrebbero aiutare molto. Anche in agricoltura. Un settore chiave non solo perché, contribuendo in maniera non irrilevante alle emissioni, deve essere coinvolto nella diffusione di pratiche agricole che le riducano, ma perché può svolgere anche un ruolo attivo e indispensabile nell’assorbimento di carbonio.”