Come ha spiegato la FAO, "il miglio può crescere su terreni aridi con input minimi ed è resistente ai cambiamenti climatici". Questo cereale rappresenta una soluzione ideale per aumentare l'autosufficienza alimentare dei singoli Paesi e ridurre la dipendenza dai cereali importati.
Il miglio, perchè l'anno internazionale
L'Anno del Miglio sarà un'opportunità per aumentare la consapevolezza e indirizzare l'attenzione politica sui benefici nutrizionali e sulla salute del miglio e sulla sua idoneità alla coltivazione in condizioni climatiche avverse e mutevoli. L'iniziativa promuoverà inoltre la produzione sostenibile del miglio, sottolineando, al contempo, il suo potenziale per fornire nuove opportunità di mercato sostenibili a produttori e consumatori.
Come spiegato nel messaggio in occasione della cerimonia d'apertura dell'Anno, "i cereali resilienti come il miglio forniscono un'opzione economica e nutriente, pertanto vanno intensificati gli sforzi per promuoverne la coltivazione".
Il miglio comprende un gruppo eterogeneo di cereali tra cui il miglio perlato, coda di volpe, kodo, browntop, finger e Guinea, oltre al sorgo (detto miglio grande) e teff. Tutte queste sottospecie rappresentano un'importante fonte di nutrimento per milioni di persone nell'Africa subsahariana e in Asia, oltre ad essere "profondamente radicati nella cultura e nelle tradizioni delle popolazioni indigene e aiutano a garantire la sicurezza alimentare nelle aree in cui sono culturalmente rilevanti", prosegue il messaggio.
L'obiettivo della FAO è quindi quello di fornire una "alternativa salutare ai cereali" come mais, riso e grano, mitigare i "rischi associati agli shock produttivi" e contribuire all'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
l miglio è pertanto definito un "nutri-cereale" proprio per il suo contenuto nutrizionale, superiore a quello di grano, mais e riso (rispetto al quale è considerato cinque volte più nutriente). Contiene fibre, antiossidanti, proteine, vitamine e minerali tra cui importanti quantità di ferro e zinco. È senza glutine e a basso indice glicemico, pertanto si adatta all’alimentazione dei celiaci e aiuta a contrastare il diabete.
Ultimo ma non ultimo: oltre a resistere più degli altri cereali alla siccità (richiede due volte e mezzo meno acqua del riso), il miglio può essere coltivato con un basso apporto di sostanze chimiche, fertilizzanti e pesticidi ed è più resistente ai parassiti e alle malattie.
Attualmente il miglio copre meno del 3% dei cereali in commercio. I cambiamenti attuali, uniti alla promozione del prodotto in occasione di questo Anno dedicato, lasciano pensare che la sua coltivazione e il suo utilizzo cresceranno notevolmente nell'immediato futuro.