I giovani trascorrono in media da 12.000 a 15.000 ore all'interno degli edifici scolastici durante la loro vita, i lavoratori passano oltre 1.500 ore all’anno all’interno del proprio ufficio, gli esercizi ricettivi italiani hanno contato circa 428,8 milioni di presenze nel 2018: l’innalzamento del benessere all’interno degli ambienti diventa sempre più una richiesta determinante in architettura a fronte della consapevolezza ormai acquisita che molti materiali, col passare degli anni, emettono una serie di sostanze nocive per l’ambiente circostante e per l’organismo stesso, il quale, a lungo andare, ne risente sia fisicamente che psicologicamente.
Al contrario, il legno è un materiale dalle proprietà vitali, come la capacità di migliorare la qualità dell’aria, che sono conservate anche dopo l’abbattimento dell’albero e che contribuiscono al benessere degli spazi in cui viviamo – secondo il Gruppo Rubner. Inoltre ha anche effetti positivi sulla qualità del riposo e proprietà antibatteriche e antiparassitarie che aiutano a contrastare quello che gli esperti chiamano ‘Indoor pollution’, ovvero inquinamento degli ambienti chiusi: si tratta non solo di quello che entra nelle nostre case dall’esterno, ma anche dall’insieme di fattori come vernici, muffe, polveri, dispositivi elettronici che permangono negli ambienti e che, a lungo andare, influiscono sul benessere dei nostri corpi.‘
Secondo il Rapporto annuale sull’efficienza energetica del nostro paese a cura dell’Enea (Agenzia Nazionale Efficienza Energetica) il consumo energetico per la gestione degli edifici supera il 40% del fabbisogno nazionale (http://enerweb.casaccia.enea.it/enearegioni/UserFiles/RAEE_2019.pdf). Il motivo di un’incidenza tanto elevata è da ricercare in un patrimonio edilizio obsoleto, scarsamente dotato di isolamento termico, privo di sistemi per il controllo della qualità dell’aria, oltre che alimentato da impianti di climatizzazione a bassa efficienza, e spesso sovradimensionati.
Il legno è invece un materiale per sua natura isolante che fornisce una protezione termica perfetta sia in estate che in inverno, in grado di raggiungere livelli elevati di rendimento energetico e che è inoltre in grado di regolare il tasso di umidità in modo naturale: ciò significa che, se l’umidità all’interno di un’abitazione è eccessiva, il legno la assorbe per poi restituirla all’ambiente se l’aria diventa troppo secca.
‘‘L’energia più pulita in assoluto – continua Rubner – è l’energia che non viene consumata. In questo senso l’isolamento termico rappresenta una fonte di energia importante che consente di ridurre il consumo di energia per il riscaldamento degli edifici, e quindi di risparmiare materie prime, e di evitare l’emissione di sostanze nocive o dannose per il clima, come il biossido di carbonio (CO2)‘‘.