Ormai la scienza è arrivata alla conclusione che circa un terzo dei ghiacciai dell’Himalaya è destinato a sciogliersi e non sarà salvato nemmeno dal contenimento dell’innalzamento delle temperature entro 1,5° C, mettendo quindi a repentaglio la vita di oltre due miliardi di persone.
Secondo i dati riportati nel primo report sullo stato di salute della catena Hindu Kush e Himalaya stilato dal Centro internazionale per lo sviluppo integrato della montagna (Icimod), per la fine del XXII secolo il 36% dei ghiacciai himalayani non ci sarà più. Non solo, ma la cifra raddoppierebbe nel caso non venissero raggiunti gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
L’Hindu Kush – Himalaya è la più grande riserva d’acqua ghiacciata del Pianeta. Il processo di scioglimento ha conosciuto un’accelerazione a partire dagli anni ’70: ad oggi circa il 15% dei ghiacci nei 3.500 km che compongono la catena montuosa risulta perso e se i ritmi dovessero continuare sullo stesso regime, vi potrebbe essere una nuova impennata che porterebbe milioni di tonnellate d’acqua nei bacini idrici che nascono dall’Himalaya. Ecco da dove viene il rischio di esondazioni rovinose per i quasi 2 miliardi di abitanti della regione che comprende Paesi popolosi come India, Cina e Pakistan.
Lo studio pone l’attenzione su una regione chiave per il cambiamento climatico sulla quale raramente ci si è concentrati.