Le autorità europee non sono riuscite a raggiungere una posizione unanime sul rinnovo della licenza per l’uso del glifosate. Il fallimento del secondo tentativo di trovare un accordo rischia di provocare un terremoto giuridico nell’agricoltura del vecchio continente.
Gli erbicidi potrebbero sparire dal mercato europeo a partire da luglio del 2016, cioè tra circa 40 giorni. A guidare la battaglia contro il glifosate è stata la Francia, che ne ha già vietato l’uso sul suo territorio. L’Italia, la Germania e la Svezia si sono astenute dal prendere una posizione, mentre il Regno Unito ha esercitato pressioni a favore di un’estensione della licenza.
Tale notizia giunge a pochi giorni dalla pubblicazione di un controverso studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ONU, studio che non ha inserito il glifosate nella lista delle sostanze cancerogene. L’analisi non è piaciuta agli ambientalisti, che hanno accusato di conflitto di interessi il panel di esperti che ha realizzato l’analisi.
Diversi studi hanno accertato che il glifosate, impiegato soprattutto su colture geneticamente modificate, causa danni alla flora, alla fauna e compromette la catena alimentare. Ciononostante a novembre del 2015 l’UE, dopo le rassicurazioni dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea, aveva deciso di estendere la licenza in scadenza alla fine di giugno per altri 9 anni.
Anche lo studio dell’EFSA è stato ritenuto poco credibile dagli ambientalisti europei, che hanno organizzato proteste in diversi Stati membri chiedendo ai Governi di mettere al bando il glifosate.
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