Il futuro passa dalla formazione; chi domani produrrà il cibo deve essere formato oggi attorno ai temi della sostenibilità e del mantenimento delle eccellenze che caratterizzano il nostro Paese. Ne è fermamente convinto il presidente dell’UCI – Unione Coltivatori Italiani Mario Serpillo, che ieri ha definito la formazione come “l’humus necessario per garantire all’Italia non solo i record per la biodiversità delle eccellenze prodotte ed esportate, ma soprattutto si pone come garanzia della conservazione delle tradizioni e delle nuove sfide per l’innovazione tecnologica".
Il numero 1 di Via in Lucina ha speso queste parole in riferimento a Generazione Terra, introdotta recentemente da Ismea, per dare un sostegno agli agricoltori del futuro, deputati a garantire in modo sostenibile – nei prossimi anni – la sicurezza alimentare e la manutenzione del territorio e dei paesaggi.
Il settore agricolo in Italia rappresenta, dai dati del Masaf, il 2% della ricchezza prodotta dal Primario e la Superficie agricola utilizzata (SAU) è pari al 42% del territorio nazionale.
L’agricoltura può costituire, dunque, la base fondamentale dell’economia di trasformazione da cui derivano le eccellenze agro alimentari esportate nel mondo che hanno raggiunto nel 2022 un nuovo record, toccando quota 60 miliardi.
Menzione d’onore, in base ai dati Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), il dipartimento di Agraria dell’Università della Tuscia che con una proposta formativa trasversale, abbinata alla ricerca, offre ai giovani non solo un percorso formativo d’eccellenza ma fornisce la possibilità di partecipare a progetti di ricerca assegnati su base competitiva.