In occasione della Giornata Mondiale del Suolo, che si celebra oggi, per valorizzare una risorsa preziosa, fragile e non rinnovabile, da cui dipende la vita dell’uomo, Federchimica Assofertilizzanti e CREA in collaborazione con UNIBO, UNITE e le società scientifiche SISS, SICA e SIA propongono un seminario di approfondimento sulle tematiche connesse all’uso sostenibile dei fertilizzanti per la sicurezza alimentare.
L’incontro che si terrà a Roma presso la Società Geografica Italiana (dalle ore 09:00 alle ore 13:00), intende stimolare la riflessione su un tema caldo per un’opinione pubblica disorientata che, da una parte è abituata a contare su una disponibilità illimitata di cibo senza porsi troppe domande, mentre dall’altra è vittima di luoghi comuni e disinformazione.
“Chimica non è sinonimo di veleno – spiega Anna Benedetti, dirigente di ricerca CREA, presidente SISS e National Focal Point della Global Soil Partnership FAO – Tutti gli organismi viventi sono basati sulla chimica, tutte le reazioni metaboliche che avvengono in un organismo vivente sono chimica, nel suolo abbiamo i processi che regolano i servizi ecosistemici che si basano su processi chimici. È impensabile non fertilizzare un suolo da destinare ad agricoltura, nel lungo periodo porterà alla perdita della fertilità e della produttività stessa, compromettendo quindi sia la possibilità di avere cibo sufficiente sia la biodiversità definita come il capitale naturale pro capite”.
Il suolo in cifre.
Da esso dipende oltre il 95% della produzione di cibo.
Nel mondo ogni mezz’ora se ne perdono 500 ha per le cause più diverse (erosione, inquinamento, cementificazione, ecc).
Oggi oltre il 33% dei suoli mondiali è affetto da forti limitazioni per la produzione di alimenti e nei paesi industrializzati le terre da destinare all’agricoltura sono ormai limitatissime.
Per formare 1 cm di suolo fertile necessitano dai 100 ai 1000 anni a seconda del clima, del substrato litologico (cioè della roccia sottostante al suolo), dell’impatto antropico, ecc.
La biodisponibilità per le colture di elementi nutritivi viene regolata dai microrganismi del suolo che mineralizzano la frazione organica ed essi vivono nei primi 5 cm di suolo.
Nel suolo troviamo oltre il 90 % della biodiversità del pianeta in termini di organismi viventi.
Se la biodiversità viene definita come il capitale naturale pro capite dal quale trovare approvvigionamento di cibo per le popolazioni della terra, mal gestire il suolo e perderne la fertilità significa perdere o limitare fortemente la capacità produttiva.
La FAO ha stimato che se da oggi, a livello mondiale, si iniziasse a praticare una gestione sostenibile del suolo, si otterrebbe un incremento del 56% delle produzioni, a fronte di una popolazione che nel 2050 sarà aumentata del 60% rispetto all’attuale.
Una Gestione sostenibile della fertilizzazione tutela l’ambiente e l’agricoltore, ma al tempo stesso assicura rese elevate e risparmi energetici ed economici. Conservare il suolo significa anche utilizzare fertilizzanti di qualità, controllati e sicuri per l’operatore e che restino fuori dalla catena alimentare. Una fertilizzazione sostenibile, nell’ottica dell’economia circolare, è vantaggiosa sia per l’ambiente – grazie ai prodotti di nuova generazione ottenuti dal riciclo delle biomasse agricole e dagli scarti delle produzioni primarie – sia per l’occupazione in quanto si crea una filiera positiva, attraverso il riutilizzo degli elementi nutritivi, con costi decisamente inferiori nella produzione del fertilizzante rispetto alla sintesi di molecole a livello industriale.
“Il suolo è una risorsa indispensabile e va lavorato e coltivato senza depauperarlo. Per questo è necessario reintegrare gli elementi nutritivi che vengono consumati. I fertilizzanti sono fattori fondamentali per nutrire la terra e per ottenere raccolti di qualità. Prendersi cura della terra e dell’ambiente che da essa trae vita è il principale monito che guida il pensiero e l’agire della nostra associazione.” ha dichiarato Giovanni Toffoli, Presidente di Federchimica Assofertilizzanti.