Il brutto tempo di maggio ha prodotto uno sconquasso totale. Assistiamo, come riportato dal Corsera, a ciliegie vendute a 20 euro al chilo. E‘ successo a Milano, in un mercato del centro storico mezzo chilo di ciliegie era venduto a dieci euro.
Nel vicentino, invece, in alcuni supermercati, hanno raggiunto i 14 euro al chilo. A Brindisi a 4,5-5 euro e a Bari a 4 euro. E la Puglia è la regione in cui si produce la maggioranza delle ciliegie italiane. L’esplosione dei prezzi è stata causata dal maltempo non tipico per questa stagione. Si rischia di perdere un frutto su quattro nelle campagne italiane, dalle fragole alle ciliegie, dalle nespole alle albicocche, dalle pere ai meloni, ai cocomeri per l’ondata di pioggia, grandine e allagamenti che ha devastato le coltivazioni.
Produzione di ciliegie in sofferenza: a rischio il primato
La produzione delle ciliegie è quella che sta soffrendo di più, con oltre il 50% del prodotto in prima raccolta andato perso per effetto del maltempo che ha colpito le principali regioni produttrici,. Le ciliegie sono il primo frutto della stagione a essere vittima dalla primavera anomala. La raccolta in genere comincia da Puglia e Campania per poi estendersi a Emilia e Veneto. Ma la pioggia e la grandine hanno compromesso la raccolta mettendo a rischio il nostro primato europeo nella produzione con circa 110 milioni di chili di ciliegie all’anno, davanti alla Spagna.
Il maltempo ha danneggiato anche le nespole siciliane e le pere venete ed emiliane, dove si arriva a un calo fino al 70% per le varietà abate e kaiser. Gravi danni anche per albicocche e fragole, per i meloni in Lombardia e i cocomeri in fase di maturazione nel Lazio e in Puglia. Danni considerevoli su ortaggi, insalate e radicchi, con il maltempo che ha bloccato le semine dei piselli e i trapianti dei pomodori.