Come sta andando la performance del comparto nel corso di questo travagliato anno? Sulla scorta dell’andamento, invero positivo, dell'anno precedente, il 2020 si era aperto all'insegna dell'ottimismo per il settore lattiero caseario, con una buona disponibilità di latte e una domanda mondiale piuttosto vivace e frizzante.
Sul tema export, nonostante la spada di Damocle dei tanto temuti dazi USA, introdotti dal tycoon a partire dallo scorso mese di ottobre in risposta al caso Boeing-Airbus, fattispecie che sembrava potesse impattare non troppo gravemente sul settore, vi era un cauto ottimismo. Anche alla luce del fatto che il 2019 si era chiuso per l'UE-28 con una perfomance molto positiva sul mercato statunitense, soprattutto per le esportazioni di burro (+21% rispetto al 2018) e formaggi (+4%)
Con la diffusione del Covid-19, lo scenario, inevitabilmente, è cambiato. L'affermarsi dell'emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento dei contagi hanno influito sullo scenario globale che ha subito profondi mutamenti.
Ancora non sono disponibili dati completi, ma possiamo dire che nonostante la resilienza dimostrata in altri contesti critici dal settore agroalimentare, la gravità attesa della recessione economica è destinata a incidere significativamente sulla domanda alimentare, in particolare per i prodotti ad alto valore aggiunto e quelli orientati all'esportazione, come appunto i formaggi.