Presentata la Carta di Bagno di Romagna per la gestione sostenibile e consapevole delle foreste italiane. E’ promossa da Legambiente e Slow Food Italia, a cui si è aggiunto il sostegno attivo del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Secondo i dati di Legambiente e Slow Food Italia, la superficie forestale dello stivale è aumentata del 6% dal 2005, arrivando a coprire 10,9 milioni di ettari di territorio. Un dato però non completamente positivo, in quanto frutto della riconquista da parte delle foreste di aree coltivabili lasciate all’abbandono. È più che mai necessario mettere in campo interventi mirati per promuovere la riforestazione e garantirne una corretta gestione.
E’ necessario valorizzare il patrimonio forestale che si è generato negli anni grazie ad attente politiche di riforestazione che autorizzano a ragionare di una nuova economia forestale. Occorre creare nuovi percorsi che possano portare a reddito le foreste senza però incidere sulla sua complessiva importanza patrimoniale e naturale. Per tali motivi, è fondamentale dar vita a nuovi progetti che permettano un recupero delle buone pratiche forestali e la valorizzazione dei luoghi.
Le foreste mantengono la loro importanza, sottolineano le associazioni, in relazione alla prevenzione del rischio idrogeologico, al mantenimento dell’equilibrio climatico, alla fornitura di ossigeno e acqua dolce.
Tre sono i punti chiave intorno ai quali ruota la Carta di Bagno di Romagna:
- Occorre definire una gestione forestale attiva delle proprietà pubbliche e private capace di sviluppare una politica nazionale efficace e coordinata di tutela del patrimonio forestale, in grado di fornire un chiaro indirizzo e riferimento per le Regioni nell’ambito della Gestione Forestale Sostenibile;
- Promuovere attività di formazione degli operatori forestali, in modo da valorizzarne la professionalità e competitività;
- Puntare sulla certificazione dei prodotti di origine forestale, per garantire standard etici e ambientali, la pianificazione e l’utilizzo sostenibile dei prodotti del bosco e del sottobosco, la crescita di filiere boschive con cui contrastare il lavoro nero, l’illegalità e la scarsa pianificazione della “risorsa bosco” nel nostro Paese.
Una sfida importante quella che ruota intorno alla corretta gestione del patrimonio forestale italiano. anche in termini di assorbimento delle emissioni di CO2.