La festa della donna ha portato grande fermento sui mercati floricoli nazionali. In base alle previsioni dell'Ismea, gli approvvigionamenti per l'8 marzo hanno fatto registrare buoni ritmi, già dalle ultime settimane di febbraio, realizzando prezzi più elevati su base annua del 5-10%, con punte del 20% per le specie meno abbondanti sul mercato. La ricorrenza domenicale non sembra aver scoraggiato le richieste, in particolare nel Centro-Nord Italia, richieste che risultano mediamente superiori alla disponibilità di prodotto.
Oltre alla mimosa "gaulois", fiore simbolo della ricorrenza, la richiesta è favorevole anche per la rosa, il tulipano, il lisianthus, la calla, la violacciocca, il ranuncolo, l'anemome, l'anthurium, il lilium e il garofano.
La mimosa in particolare, sottolinea l'Ismea, sta spuntando prezzi interessanti che vanno dagli 8 euro del Centro-Nord fino ai 10 euro nel Meridione, dove la produzione locale è presente in quantità modeste. Anche in Liguria, zona di coltivazione per eccellenza della mimosa, l'offerta risulta in calo di almeno il 30% a causa delle bizzarrie climatiche dell'inverno e dei frequenti sbalzi di temperatura.
Sul mercato estero la minore pressione dell'offerta a livello comunitario, per l'abbassamento delle temperature nelle ultime settimane, ha consentito un'ottima collocazione delle specie floricole italiane, con volumi esportati che si stimano superiori allo scorso anno. Ad avvantaggiare il prodotto nazionale anche ladebolezza dell'euro che ha reso le produzioni dei Paesi terzi meno competitive.
photo credit to hansholidays.com