Può sembrare una notizia già vista e forse lo è, ma stavolta il rischio è davvero enorme. E’ più che concreta la possibilità che gli europei debbano prepararsi a salutare per sempre alcune specie di uccelli. Tra queste annoveriamo il chiurlo maggiore, migratore che predilige paludi, estuari e acquitrini. E anche il picchio verde iberico, nativo di Spagna e Portogallo e forse anche la quaglia comune. Si tratta delle specie ufficialmente dichiarate a rischio di estinzione nell’ultimo aggiornamento della Lista rossa dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn).
In pratica, su 544 specie di uccelli che vivono in Europa, una su cinque è minacciata o quasi minacciata. I dati sono stati elaborati dall’organizzazione internazionale Birdlife international.
La Lista rossa dell’Iucn sugli uccelli europei
La già citata Lista rossa dell’Iucn suddivide le specie in diverse categorie, da un lato quelle di minor preoccupazione, per cui la popolazione risulta stabile o in aumento; dall’altro lato, quelle già estinte. In mezzo tra questi due estremi ci sono tutte quelle specie quasi minacciate oppure minacciate di estinzione (categoria, quest’ultima, che ne comprende altre tre: vulnerabile, in pericolo e in pericolo critico).
Per l’Europa sono state censite 544 specie di uccelli in tutto, ben 71 sono minacciate e altre 34 sono quasi minacciate: sommando queste due categorie, quindi, possiamo confermare che il 19 per cento (circa una su cinque) è a rischio di estinzione. Rispetto alla precedente lista del 2015, 84 specie di uccelli hanno cambiato status: 37 in senso peggiorativo, mentre 47 versano in condizioni migliori.
I pennuti sono in sofferenze per via dei cambiamenti dell’uso del suolo su larga scala, a causa dell’intensificazione delle pratiche agricole, dello sviluppo delle infrastrutture, dello sfruttamento eccessivo delle risorse marine, dell’inquinamento dei corsi d’acqua e delle pratiche forestali insostenibili ma comunemente adottate, c’è scritto nel report.
Può stupire la presenza tra le specie vulnerabili del corvo comune (Corvus frugilegus), presenza diffusa anche nelle aree agricole e suburbane. Eppure, la popolazione europea è in calo del 30 per cento, soprattutto perché i siti di nidificazione vengono distrutti.