Bruxelles va avanti per la sua strada. L’UE ha pubblicato l’atto di esecuzione che riguarda il regolamento n. 1169/2011 sull’etichettatura, che entrerà in vigore nell’aprile 2019. A quel punto, come lo stesso Governo italiano aveva dichiarato, decadranno i decreti riguardanti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dell’ingrediente principale.
Che ne sarà delle decisioni prese dal ministro Martina? La questione non è semplice perché l’atto di esecuzione si basa sul principio che se si scrive l'origine di un prodotto alimentare, e se l'ingrediente primario è di provenienza diversa, tale informazione deve essere indicata in etichetta. L'obiettivo è sempre la tutela dei consumatori. E cioè garantire che le informazioni sull'origine di un alimento non ingannino il consumatore.
Il fenomeno da contrastare è quello dell’italian sounding, le etichette che fanno sembrare italiano un cibo e un prodotto quando invece questo non lo è. La prima impressione, in linea teorica, è che se il produttore di un qualunque cibo non fa riferimenti geografici di alcun tipo sulla confezione, né riporta informazioni o evocazioni dell'origine dell'alimento, le regole UE non lo obbligano a indicare il luogo di provenienza dello stesso alimento o del suo ingrediente primario.
Di qui al 2019 ci sarà ovviamente tempo per discutere, ma molto probabilmente la parola passerà agli uffici legali.