Dall'11 al 15 aprile, la "Settimana Europea dell'Energia Sostenibile". E' la serie di eventi promossi dall'Unione Europea per radicare la nuova cultura dell'energia nella vita quotidiana dei cittadini. In Italia, sono previsti 107 "energy days", convegni, seminari, riunioni, più grandi e più piccoli, dal polo liceale di Livorno al Comune di Milano, al Museo di scienze naturali di Trento al Festival della bicicletta di Padova. I temi sono tanti: risparmio energetico, fonti d'energia sostenibili, bioedilizia, veicoli ecologici, innovazione tecnologica.
A Bruxelles, il vertice dell'iniziativa, con i premi per i migliori progetti ecosostenibili (non solo biciclette, ma progetti tecnologici a grande budget: lo scorso anno la fabbrica Renault "emissioni zero" a Tangeri in Marocco). Quando si tratta di produzione di energia e di consumi l'Europa ha bisogno più che mai di trovarsi su un percorso sostenibile. E' il momento di investire in efficienza energetica e in un più ampio utilizzo di fonti rinnovabili: questo è il miglior modo per garantire sicurezza energetica e competitività per noi e per i bambini. "Le reti intelligenti e l'utilizzo dei contatori intelligenti sono la chiave per un migliore utilizzo dell'energia" ha dichiarato il Commissario UE per l'energia Gunther Oettinger.
Nella giornata del 12 aprile il commissario Oettinger ha presieduto ad una conferenza stampa organizzata per annunciare i dettagli del nuovo piano "Smart Grid Communication", una strategia che si concentra sulla comunicazione digitale bidirezionale al fine di migliorare l'efficienza e aiutare i consumatori a gestire al meglio i propri dispositivi elettrici ed elettronici, grazie ad esempio all'istallazione di nuovi smart meter con la previsione di un taglio dei consumi del 10% e di una conseguente riduzione dei costi in bolletta.
L'idea che l'Unione Europea cerca di promuovere è che gli investimenti in tecnologia "verde" sono una necessità. Proprio in Italia troppo spesso i programmi cosiddetti "di Kyoto", cioè i piani mirati a ridurre le emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra sono stati vissuti dalla grande industria come una seccatura, un lusso inutile in tempi di crisi. Al contrario, proprio in tempi di crisi, e di competizione globale, la grande chance dell'Europa nella qualità e nella tecnologia, quindi nel forzare verso il passaggio alle nuove tecnologie del solare, dell'eolico, delle "emissioni zero". Qui abbiamo anche un conflitto tra vecchia e nuova industria, che vuol dire tra grandi gruppi, in Italia quasi sempre legati alle tradizionali tecnologie delle grandi infrastrutture, e nuova industria, la leva delle aziende medie e piccole delle energie rinnovabili, di internet, della bioedilizia. Una nuova alleanza tra agricoltura moderna, all'insegna della qualità e del territorio, e la nuova industria "verde", quella che in tutto il mondo si chiama green economy, oggi all'ordine del giorno.