Gli elettrodomestici intelligenti stanno entrando nelle nostre case portandoci ad una connettività sempre maggiore. Ma, davanti a utenti che cercano soluzioni sempre più semplici, come possiamo garantire che questa maggiore connettività non aumenti anche la complessità? Durante la Settimana Europea dell’Energia Sostenibile 2017, EEBus, Energy@home insieme con alcune aziende leader in Europa nella produzione di elettrodomestici hanno dato la risposta presentando elettrodomestici che non solamente parlano la stessa lingua, ma comunicano con sistemi per la gestione dell’energia all’interno di un ecosistema domestico integrato. Una soluzione che, assicurando una gestione intelligente dell’elettricità, può portare benefici in bolletta per i consumatori ed un ristoro per l’ambiente.
EEBus ed Energy@home sono due tra le più importanti associazioni no profit che promuovono tecnologie energeticamente efficienti per la casa intelligente e per l’Internet of Things (IoT). Nel 2014, durante la European Utility Week, avevano annunciato la volontà di collaborare per la creazione di un linguaggio comune e aperto che permettesse agli elettrodomestici smart di dialogare tra loro; l’obiettivo era quello di individuare soluzioni per una miglior gestione dell’energia all’interno della casa. La collaborazione ha dato buoni frutti: a fine giugno, alla Settimana Europea dell’Energia Sostenibile 2017 a Bruxelles, hanno dimostrato che il linguaggio comune sviluppato permette realmente di far interagire diverse tipologie di elettrodomestici di marche differenti con un energy manager domestico. Sono stati mostrati diversi scenari di gestione della casa e le interazioni smart con la rete elettrica.
Le interazioni tra gli elettrodomestici e l’energy manager sono state attivate attraverso un linguaggio neutro chiamato SPINE (acronimo per Smart Premises Interoperable Neutral-message Exchange). SPINE, che è stato sviluppato da EEBus ed Energy@home per la comunicazione tra i dispositivi domestici, si basa su un modello dati chiamato SAREF (Smart Appliances REFerence ontology) che è stato sviluppato proprio per l’interazione tra dispositivi intelligenti sotto il patrocinio dalla Commissione Europea. La dimostrazione fatta apre la strada ad una maggiore convergenza degli standard di comunicazione nel settore dell’energia e dell’automazione domestica, oltre ad essere un importante passo in avanti che supera un certo modo di pensare per settori distinti, ad esempio: elettrodomestici da un lato e veicoli elettrici dall’altro.
«La dimostrazione che è stata fatta è un passo importante nel cammino verso una casa realmente connessa», osserva Marco Signa, direttore di Energy@home. «Troppo spesso, anche recentemente, abbiamo visto che un approccio frammentato allo sviluppo degli standard ha rallentato l’adozione di tecnologie utili e importanti, mentre l’impegno di un settore nell’esplorare un percorso comune potrebbe effettivamente aiutare a cambiare il mondo. Quanto è stato dimostrato è quindi un fondamentale passo in avanti per le case del futuro; case dove la tecnologia funziona senza problemi e, riducendo la complessità della nostra quotidianità, ci aiuta a vivere in un modo più rispettoso dell’ambiente».