I recenti avvenimenti sismici hanno sconvolto gli italiani e ora si cerca di porre rimedio anche con una migliore gestione delle norme sul dissesto. Il Governo ha stanziato 9,8 miliardi di euro per sanare la piaga del dissesto idrogeologico, un’emergenza che in Italia riguarda oltre 6 mila Comuni esposti a un rischio elevato di frane e alluvioni. Il piano è stato presentato a Roma da #Italiasicura, la struttura di missione istituita a Palazzo Chigi per mettere in sicurezza il Paese.
La giornata di lavoro dal titolo “Prevenzione civile. Dalle emergenze a Casa Italia” svoltasi presso la sede del CNR è stata l’occasione per fare il punto sugli interventi già avviati e sui progetti in cantiere. In Italia dal 1908 a oggi ben 170 mila persone sono scomparse sotto le macerie dei terremoti. Il bilancio delle frane e delle alluvioni degli ultimi 40 anni è di 5.800 vittime; una vera e propria strage.
I danni della mancata messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico ammontano a 3,5 miliardi di euro all’anno. Le ricostruzioni post-sisma costano alle casse dello Stato altri 2,5 miliardi di euro ogni anno. Il Governo punta a dirottare gradualmente queste risorse dalla gestione delle emergenze alla prevenzione. Complessivamente l’esecutivo in carica ha destinato 75 miliardi di euro alla prevenzione strutturale del Paese, distribuiti in 15 anni. Il direttore di #Italiasicura ha illustrato la ripartizione del “super-fondo” da 47,5 miliardi di euro stanziato per opere di prevenzione e per il progetto Casa Italia.
Oltre ai 9,8 miliardi di euro destinati alla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico il piano di investimenti prevede 11,6 miliardi di euro per gli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione antisismica degli edifici; risorse per 6,8 miliardi di euro a favore dell’edilizia scolastica; 7 miliardi di euro per la ricostruzione dei Comuni del Centro Italia pesantemente danneggiati dal terremoto.
I proprietari di immobili che metteranno in sicurezza l’abitazione potranno detrarre fino all’85% delle spese sostenute per gli interventi. La percentuale massima di spese detraibili per i privati che aumenteranno le prestazioni energetiche dell’edificio è stata fissata al 70%. Il Governo accogliendo le richieste delle associazioni di settore ha inoltre introdotto la cessione del credito alle ditte che effettuano i lavori e accorciato i tempi di recupero da 10 a 5 anni. Due novità che secondo gli esperti sbloccheranno migliaia di interventi, permettendo anche agli incapienti di accedere agli ecobonus.
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