Lo scorso 28 Luglio, nella splendida cornice del convento di Sant’Antonio a Rivello, il presidente dell’UCI Mario Serpillo ha presentato il neonato Osservatorio su cibi, produzioni e territori (nato dalla sinergia di Uci-Eurispes-Universitas Mercatorum e la Sapienza di Roma).
Il convento dell’antico borgo lucano, dopo l’intervento di restauro e riqualificazione, è diventato un centro polifunzionale, impreziosito da affreschi del XVI secolo. Ospita, inoltre, una biblioteca virtuale in cui “sfogliare”, su un maxi schermo, tutti gli antichi manoscritti ivi conservati ed un’esposizione permanente, un’allegoria di ciò che in Italia si potrebbe potenzialmente fare, su scala nazionale, per promuovere il “Sistema-Paese”: ad esempio, illustrare le relazione fra i prodotti alimentari e la salute, raccontare i paesaggi legandoli alle stagioni etc…
“…Devono diventare azioni concrete da riproporre in chiave istituzionale”, ha commentato il Presidente Serpillo. “Il museo ospita le varietà originali, ancora esistenti, di alcuni alimenti, tra cui mele e pere. Si caratterizza, dunque, per essere un museo realizzato con prodotti quotidiani, reali ed attuali. Una grande trovata che coniuga la ricchezza delle produzioni con la biodiversità dei territori…. Noi dobbiamo riuscire ad organizzare un sistema strutturato e funzionale per esportare il nostro territorio. E’ necessario creare un’immensa, variegata vetrina delle eccellenze, per legare i cibi al territorio, al turismo ed all’ambiente. In questo senso, apprezzo molto la concretezza del ministro Centinaio, che ha saputo rendere effettiva la specificità dell’Italia legando il turismo all’agricoltura. E se la prima fase, quella della decisione, si può dire ormai conclusa, ora è il momento di declinarla a tutti i livelli”.
In gioco c’è tanto: la proiezione dell’Italia e del suo ruolo nel mar Mediterraneo.
“Il nostro primo obiettivo è tutelare le grandi produzioni che ci contraddistinguono, come l’olio, il vino, il grano duro, e difenderle dall’attacco che da ormai troppo tempo stanno subendo, sotto i colpi della globalizzazione, che impone sulle tavole di tutto il mondo cibi che vorrebbero imitare i nostri, ma che non lo sono. E ci riesce con il dumping sociale e produttivo, con una politica di prezzi molto aggressiva, frutto probabilmente di regole diverse e di ricadute sociali e ambientali, pesanti”, ha affermato con forza Serpillo. “L’Osservatorio vigilerà su questo! -prosegue Serpillo- Il secondo obiettivo non è meno importante del primo, perché si tratta di imparare a mettere insieme l’agricoltura, il territorio, l’arte e le tradizioni. Chiaro che c’entra la promozione, la logistica, i complessi turistici. Dobbiamo creare un sistema, non lasciare che i singoli comparti vadano da soli. Se riusciremo a fare questo, potremo esportare la nostra esperienza, il nostro #essere mediterranei, in quei mercati più sensibili e più consapevoli, pertanto meglio disposti a riconoscere ai nostri produttori quella marginalità che oggi, purtroppo, non c’è.”
Ma il presidente dell’Unione Coltivatori Italiani si è spinto oltre: ha proposto un gemellaggio tra il MED di Rivello e l’Accademia della Dieta Mediterranea di Nicotera, con estensione poi anche alla realtà di Pollica. “Sono tre realtà che lavorano intensamente già da tempo basti pensare che il nostro Presidente regionale, Nicola Manfredelli, è riuscito ad organizzare un convegno sulla Dieta mediterranea appena 15 giorni dopo la proclamazione della Dieta a Patrimonio dell’ Unesco, nel 2010. Il gemellaggio permetterà di tessere ed incrociare il valore della Dieta Mediterranea nella sua dimensione culturale, declinato attraverso il nostro Osservatorio”.
L’Unione Coltivatori Italiani conferma, dunque, il proprio impegno ad esprimere al meglio le qualità che l’Italia possiede, al fine di rilanciare lo sviluppo sostenibile e l’occupazione, soprattutto quella giovanile, magari grazie ad un utilizzo finalmente sapiente dei fondi europei che troppo spesso siamo costretti a restituire!