È ancora Terra dei Fuochi. L’aggiornamento periodico del rapporto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha realizzato in 55 Comuniha portato alla ribalta l’annoso tema delle terre a cavallo tra le Province di Napoli e Caserta, dove quantitativi enormi di rifiuti illegali vengono bruciati ogni giorno.
Il rapporto ISS sulla Terra dei Fuochi ha confermato, dati alla mano, che esiste un eccesso di casi di tumori in questi luoghi. Ll’ISS utilizza tre indicatori: mortalità, ricoveri ospedalieri (disponibili per tutti i 55 Comuni presi in esame) e incidenza dei tumori (solo in 17 Comuni della Provincia di Napoli in cui è attivo il Registro tumori). Le analisi hanno riguardato 32 Comuni per la Provincia di Napoli e 23 per quella di Caserta.
Come si legge nel rapporto:
- La mortalità generale è in eccesso rispetto alla media regionale, in entrambi i gruppi di Comuni, sia tra gli uomini che tra le donne.
- In particolare per la Provincia di Napoli il rischio è elevato per quanto riguarda tumori maligni dello stomaco, del fegato, del polmone, della vescica, del pancreas e della laringe, in particolare per gli uomini, del rene, con incidenza maggiore tra le donne, del linfoma non Hodgkin (con valori inferiori solo per la mortalità fra gli uomini). Il tumore della mammella risulta in eccesso in tutti i 3 indicatori.
In Provincia di Caserta si registrano eccessi sia per la mortalità che per i ricoveri, per quanto riguarda i tumori maligni dello stomaco e del fegato, quelli del polmone, della vescica e della laringe. Le leucemie hanno valori oltre la media solo tra gli uomini, una maggiore mortalità e un numero elevato di ospedalizzazioni per infarto miocardico acuto riguarda invece le sole donne.
Una delle emergenze più gravi, come è già emerso, riguarda però i bambini. Nel rapporto si spiega che emerge un quadro di criticità: si osservano eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori ed eccessi di tumori del sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni in entrambe le province di Napoli e Caserta.
Gli esperti nel rapporto riconoscono il “ruolo causale o concausale” che l’esposizione ai fumi tossici nella aree inquinate può aver ricoperto nel determinare le patologie in causa. Affermano però che per adesso si tratta di uno sguardo d’insieme che andrà approfondito in modo più preciso.
Per i bambini risulta rilevante, dai dati raccolti, anche lo status sociale: condizioni di vita di deprivazione porterebbero ad una dieta meno sana e ad una maggiore incidenza di altre malattie più o meno croniche, che influirebbero sullo stato di salute dei bambini creando pericolose sinergie a favore di patologie più gravi.
Serve agire anche seguendo il principio di precauzione, spiegano gli esperti nel rapporto. Ai bambini e alle donne in gravidanza devono essere garantite condizioni di vita sane e sicure. Di concerto con le associazioni dei medici pediatri e degli oncologi ed ematologici pediatri operanti nelle strutture pubbliche ospedaliere e territoriali, appare utile individuare percorsi di rapido accesso ai servizi sanitari e all’implementazione di azioni specifiche volte all’ottimizzazione delle procedure diagnostiche e terapeutiche per l’infanzia.
È poi essenziale attuare la bonifica dei terreni contaminati e ripristinare un ciclo legale per lo smaltimento dei rifiuti affinché questa situazione non solo di rischio, ma di gravi danni ormai accertati alla popolazione, venga meno il più presto possibile.
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