Pubblicato il rapporto del WWF “Tutela delle comunità attraverso la Natura: i Siti Naturali Patrimonio Mondiale come volano per lo Sviluppo Sostenibile“. Il report disegna una vera e propria mappa dei siti minacciati da esplorazioni di petrolio e gas, attività minerarie, taglio illegale di legname e altre attività industriali che potrebbero metterle gravemente in pericolo.
I siti definiti “World Heritage” (WH) costituiscono lo 0,5% della superficie dell’intero Pianeta e contengono 10,5 miliardi di tonnellate di carbonio, da loro dipendono 11 milioni di persone.
Sono 114 su 229 i siti che vengono dichiarati a rischio. Tra questi ci sono sia siti naturali che misti, cioè naturali e culturali. Per citarne qualcuno a livello internazionale basti pensare alle barriere coralline del Belize, per esempio, che creano benessere per 190 mila persone, attraverso la pesca e il turismo. Queste attività sono minacciate dall’edificazione lungo le coste, dal taglio delle mangrovie, dalle attività agricole, ma in special modo dalla probabilità che vengano rilasciate nuove concessioni petrolifere off-shore.
Si può continuare con la foresta pluviale di Sumatra, il Coto Donana e la Riserva di Selous in Tanzania, il Lago Turkana in Kenya e la Foresta Dong Phayayen_Khao Yai in Tailandia. Nell’Unione Europea ci sono 12 di questi siti minacciati dall’attività dell’uomo: tra questi la foresta Laurisilva di Madeira in Portogallo, il Delta del Danubio, i Laghi Plitvice in Croazia, il Wadden Sea, la Foresta primigenia di faggi sui Carpazi, il magnifico Delta Coto Donana in Spagna.
Anche l’Italia ha la sua parte di rischio: sono 6 i siti WH che nel report si spiega potrebbero essere compromessi da vari tipi di attività industriali. Per citarne alcuni: le isole Eolie, il Delta del Po e la Laguna di Venezia.
Preservare la natura di questi luoghi vuol dire non solo garantire le risorse che forniscono agli abitanti che le circondano, ma anche tutelarne la biodiversità e permettere che si mantenga un equilibrio creato nei secoli con le popolazioni locali, che rende possibile la loro sussistenza nel rispetto dell’ambiente.