Quattro regioni del Sud sotto osservazione per i rifiuti. Di queste solo la Campania, nel 2013, ha superato la media nazionale (del 42 per cento), con il 44% per cento di raccolta differenziata; la Sicilia rimane la più arretrata con solo il 13,4% per cento di raccolta differenziata, la Calabria arriva appena al 14,7% per cento e la Puglia, anche se va meglio, è ancora molto lontana dalla media nazionale con solo il 22% per cento.
Nella raccolta di carta e cartone, a fronte di una buona media nazionale di 48,4 chili per abitante raccolti nell’anno 2013, Campania e Puglia raccolgono circa 29 chili e ancora meno la Sicilia (16 chili) e la Calabria (18 chili), circa un terzo della media nazionale. Viene, inoltre, ancora smaltito in discarica il 93 per cento dei rifiuti urbani in Sicilia, il 71 per cento in Calabria e il 67 per cento in Puglia, a fronte di una media italiana del 37 per cento; solo la Campania ha abbattuto lo smaltimento in discarica arrivando al 19 per cento. Le quattro regioni del Sud sono poi tutte in sofferenza nella riscossione della tassa o tariffa dei rifiuti, particolarmente la Sicilia (70,8 per cento). La Campania, la Calabria, la Puglia e la Sicilia sono state messe a confronto in tema rifiuti ed in particolare sulla raccolta differenziata di carta e cartone nella Ricerca “Obiettivi di riciclaggio: 2020, la raccolta differenziata di carta e cartone in quattro regioni nel Sud Italia”, realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Comico, Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
“I costi di gestione dei rifiuti urbani in queste quattro regioni del Sud – dichiara il presidente della Fondazione e per lo sviluppo sostenibile, Edo Ronchi – sono più alti di quelli delle Regioni del Nord perché in tre Regioni si fa ancora poca raccolta differenziata e dove si sta facendo, come in Campania, perché mancano impianti di trattamento vicini. Il costo alto è poi aggravato da tassi di elusione delle bollette dei rifiuti ancora alti e quindi da una inadeguata copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani. Sarebbe anche interessante capire come mai la Calabria che ha beneficiato di uno stanziamento di oltre 26 milioni di Fondi europei nel 2007-2013 per progetti di raccolta differenziata e la Sicilia che ne ha avuti oltre 18 milioni siano rimaste a livelli così bassi”.
Nello studio sono state condotte anche simulazioni sui vantaggi economici per le quattro regioni se raggiungessero una raccolta di carta e cartone pro-capite media pari a quella del Nord Italia (61 chili/abitante). Il risparmio (per riduzione dei costi di smaltimento e aumento delle entrate per la vendita della carta) sarebbe di oltre 69 milioni di euro l’anno così suddiviso: 35,4 milioni in Campania, 17,5 milioni in Sicilia, circa 8 milioni rispettivamente in Calabria e Puglia.
“I dati del Rapporto annuale Comieco relativi al 2013 hanno evidenziato alcuni segnali positivi per l’area del Sud, che per quanto riguarda la raccolta di carta e cartone ha registrato incrementi (+4,8 per cento) migliori di Centro (+4,6 per cento) e Nord (-1,7 per cento); ma ancora ampi sono i margini di miglioramento in queste Regioni, se consideriamo che si stima in un milione di tonnellate il potenziale di crescita per le raccolte di materiali cartacei, con i “giacimenti” più ricchi proprio in Campania e Sicilia – sottolinea il direttore generale di Comieco, Carlo Montalbetti. “Attraverso le convenzioni attuative dell’Accordo nazionale con l’Anci, nel 2013 Comieco ha trasferito ai Comuni del Sud oltre 25 milioni di euro. Inoltre, per sostenere i comuni medio-piccoli nello sviluppo della raccolta differenziata, Comieco e Anci hanno istituito, con il supporto di Ancitel Energia e Ambiente, uno speciale sportello per il finanziamento dell’acquisto di attrezzature per la raccolta differenziata di carta e cartone. Sono 75 i comuni del Sud che hanno finora usufruito di questo finanziamento, per un totale di circa 1,4 milioni di euro. Un impegno rinnovato anche quest’anno, attraverso un nuovo Bando aperto a tutti i Comuni convenzionati, che abbiano tra 5.000 e 100.000 abitanti e con una raccolta media pro capite inferiore a 27 chili”.
Nella ricerca sono anche avanzate alcune proposte per invertire la situazione del Sud e sostenere l’incremento della raccolta differenziata: tra queste ci sono misure di premialità come l’assistenza tecnica nella definizione dei piani tariffari o per l’avvio della raccolta porta a porta; strumenti economici come l’ecotassa per rendere meno vantaggioso lo smaltimento in discarica, il completamento della rete impiantistica, l’estensione di forme tariffarie il più possibile puntuali; la lotta all’ insolvenza e all’evasione della tassa sui rifiuti, il controllo della legalità; le modalità di calcolo uniformi per valutare la raccolta differenziata; la responsabilità estesa del produttore.
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