Ampia operazione in favore del commercio e dell’agricoltura, ieri tra Campania, Lazio e Sicilia che ha visto in campo oltre 200 uomini contro la gestione monopolistica, nelle mani dei boss, del rifornimento di Mercati ortofrutticoli del sud e del centro Italia. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, illecita concorrenza con minaccia o violenza ed estorsione.,
La Dia di Roma, coadiuvata dalle forze locali di Napoli, Salerno, Palermo, Caltanissetta, Catania e Bologna ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda, nei confronti di 20 persone, ritenute responsabili dei reati sopra descritti.
L'operazione, che prende spunto dalle precedenti ''Sud Pontino'' e ''Store'' già condotte dalla Direzione investigativa antimafia, ha svelato che i clan Casalesi e Mallardo, assieme a quelli appartenenti a Cosa Nostra catanese, gestivano l'approvvigionamento di prodotti ortofrutticoli e il loro trasporto da e per i maggiori mercati delle regioni di centro Italia e del Meridione.
In sostanza, i clan criminali, avrebbero imposto ai commercianti i canali da utilizzare, riconducibili a società a loro collegate o asservite ledendo così gravemente il sistema della libera concorrenza. Sui proventi di ogni transazione sarebbe stata anche imposta una tassazione con metodi estorsivi.
Disposto anche il sequestro preventivo nei confronti degli indagati (40 in totale), delle società di trasporto, dei mezzi coinvolti e dei beni immobili ad esse riconducibili, valutato in circa 100 milioni di euro. Secondo una stima l'ortofrutta è sottopagata agli agricoltori e i valori non coprono neanche i costi di produzione, ma i prezzi moltiplicano fino al 300% dal campo alla tavola anche per effetto del controllo monopolistico dei mercati operato dalla malavita. Un duro colpo inferto alle agromafie.
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