L’UCI si espande dalla città alla campagna con due progetti che guardano prioritariamente alle esigenze imprenditoriali della piccola e media impresa agricola e ai bisogni e ai diritti dei cittadini, pensionati, contribuenti, immigrati e giovani in cerca di prima occupazione.
Oltre alla sede strutturata in modo moderno e funzionale di Via San Felice 136°, l’UCI si appresta a rendere operative altre cinque sedi nell’ambito del tessuto urbano con altrettante professionalità dedicate e due nuove sedi nel contesto rurale, nel cuore di un progetto di rilancio e valorizzazione delle produzioni tipiche dell’area “Monte Sole”.
Oltre all’attuale dirigente provinciale, dott. Habibur Rahman, fanno parte della dirigenza l’Ing. Daniele Pulcini e l’Ing. Tiziano Dellamaria, che coordineranno lo sviluppo delle attività di servizio e soprattutto l’area delle relazioni istituzionali e di progetto.
L’obiettivo strategico dell’UNIONE COLTIVATORI ITALIANI è quello di riattivare nel territorio regionale dell’Emilia Romagna un’ampia rete di presidi che assicurino ai cittadini delle aree urbane e agli imprenditori attivi nelle aree strategiche agricole un’adeguata azione di tutela e di valorizzazione delle potenzialità di crescita sociale ed economica.
Oltre al Centro provinciale, ubicato nel cuore storico di Bologna, saranno attivati altri 5 presidi nella città capoluogo ed entro il 2017 sarà completata la rete di sviluppo regionale dell’UCI, con l’attivazione di altre 21 sedi-presidio che avranno l’ubicazione nelle “Case del Popolo” dislocate in regione, in pieno accordo con la “Fondazione Duemila”, presieduta da Mauro Roda.
Tali sedi saranno dotate di adeguate professionalità e di servizi efficienti e sicuri.
In tale fattispecie si sostanzia l’obiettivo dell’uso dei beni comuni finalizzato al raggiungimento del “Bene Comune” della collettività.
Il Presidente Serpillo ha assicurato ai dirigenti provinciali e al Coordinatore regionale un forte interessamento dell’UCI nazionale a favore e a sostegno dello sviluppo del progetto nell’obiettivo di rilanciare un nuovo ruolo sindacale a favore e a difesa degli interessi delle categorie.