Di questi 100 milioni, ben 25 sono destinati alla costituzione di un Fondo per la Sovranità Alimentare, il cui obiettivo è il rafforzamento del sistema agricolo e agroalimentare Nazionale, da raggiungere attraverso la tutela e la valorizzazione delle produzioni agricole e alimentari di qualità.
I 25 milioni di cui trattasi verranno poi utilizzati anche per ridurre i costi di produzione per le imprese agricole, implementare il sostegno alle filiere agricole, la gestione delle crisi di mercato, la garanzia della sicurezza delle scorte alimentari.
Ed in che modo farlo? Il tutto viene rimandato ad uno specifico e successivo decreto ministeriale. I restanti tre quarti dei 100 milioni stanziati sono poi destinati a favorire lo sviluppo di progetti di innovazione, essendo finalizzati all’incremento della produttività per i settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura. Qualche beneficio, anche se indiretto, dovrebbe arrivare dall’investimento di 500 milioni di euro per l’acquisto di beni di prima necessità destinati ai cittadini con ISEE fino a 15mila euro.
E c’è qualcosa di concreto anche per i giovani agricoltori. Ovvero, la conferma di una disposizione in vigore già dal 2019: i coltivatori diretti e gli Iap di età inferiore a 40 anni, che si iscriveranno all’Inps per la prima volta nel 2023, potranno beneficiare dell’azzeramento dei contributi Inps dovuti per 24 mesi.