Il settore lattiero caseario evidenzia segnali di ripresa, dopo la crisi provocata dall'abolizione delle quote comunitarie unitamente all'embargo russo e il sensibile rallentamento delle importazioni cinesi. A partire dal secondo trimestre 2017 sono stati registrati i primi segnali di crescita dei prezzi europei, proseguiti per tutta l'estate fino a portare le quotazioni dei prodotti lattiero caseari agli attuali livelli.
Il dinamismo internazionale si è riflesso anche sul funzionamento del mercato interno e, dopo i minimi registrati lo scorso anno, il prezzo del latte alla stalla è risalito in estate (38,15 euro/100 litri ad agosto), facendo registrare una variazione tendenziale a due cifre. La ripresa del mercato lattiero caseario nazionale è evidenziata dall'andamento dell'indice Ismea dei prezzi all'origine (base 2010), che ha chiuso i primi nove mesi del 2017 con un incremento del 14%, anche grazie a una straordinaria performance del burro e dei formaggi duri.
La ripresa del mercato nazionale è stata favorita da un rafforzamento dell'export: dopo i risultati dello scorso anno, anche nel 2017 l'Italia si conferma il quarto paese player a livello mondiale, dietro Germania, Francia e Paesi Bassi, con ben 239 mila tonnellate di formaggi esportati in sette mesi a fronte di oltre 1,5 miliardi di euro di introiti (+7,3% in volume e +9,4% in valore rispetto a gennaio-luglio 2016).
Nel prossimo decennio, secondo le previsioni Ocse-Fao, è atteso a livello mondiale un costante aumento del consumo pro capite di lattiero caseari (+1,8% annuo) e ne conseguirà una crescita delle importazioni, soprattutto da parte dei paesi in via di sviluppo (Cina, Corea del Sud, Africa).