E’ grande quanto l’Ungheria la superficie di suoli agricoli che negli ultimi 50 anni è stata “consumata” da insediamenti e infrastrutture nei 28 paesi dell’Unione Europea. Il suolo continua ad essere consumato a una velocità allarmante, nonostante la crisi dell’edilizia.Ogni anno, 1.000 chilometri quadrati di aree coltivate vengono cancellate da nuovi edifici.
Allo stesso tempo, il mercato europeo delle materie prime alimentari è sempre più dipendente dalle importazioni da paesi terzi, dove l’agricoltura intensiva spinge milioni di piccoli agricoltori ad abbandonare i loro campi e a migrare verso le aree suburbane. Il consumo di suolo è solo la punta di un iceberg, il suolo in Europa deve affrontare molte minacce e danni: oltre 250.000 siti sono pesantemente contaminati, quasi la metà dei terreni agricoli sono minacciati dalla riduzione della sostanza organica, decine di milioni di ettari soffrono gli effetti dell’erosione e del dissesto idrogeologico, e la desertificazione avanza in molti paesi del Mediterraneo, rendendo le coltivazioni sempre più sensibili alla siccità e ai cambiamenti climatici.
“L’Europa ha il dovere di preservare la sua più importante risorsa naturale: il suolo” Questo è l’appello dei promotori della ICE – Iniziativa dei Cittadini Europei ‘People4soil‘, promossa in Italia dal Coordinamento #salvailsuolo (FAI, INU, Legambiente, Lipu, SlowFood e WWF) a cui aderiscono 90 organizzazioni nazionali. La ICE è una petizione ufficiale alla Commissione Europea, a cui si chiede di sviluppare un quadro giuridico vincolante, fissando principi e regole da rispettare da parte di ciascuno Stato membro.
Ad oggi, non vi è alcun riconoscimento legale per i servizi ecologici, sociali ed economici che i suoli sono in grado di fornire ai cittadini europei, né obiettivi vincolanti, ad esempio atti a conseguire la bonifica di terreni contaminati, o la salvaguardia dei serbatoi di carbonio, o la prevenzione del consumo di suolo. Questa situazione è esattamente quello che il coordinamento #salvailsuolo vuole cambiare.
Le prime 25.000 firme sono state già raccolte sul sito ufficiale della petizione: www.salvailsuolo.it. Tutti i cittadini e le cittadine europee adulte possono firmare, basta una carta d’identità. I promotori sottolineano che “abbiamo due obiettivi molto impegnativi da raggiungere: raccogliere un milione di firme entro settembre 2017, e ottenere il pieno riconoscimento del suolo come bene comune da proteggere, per il benessere dei cittadini europei”.