Blocchi del traffico e limitazioni degli impianti di riscaldamento possono portare benefici, ma solo temporaneamente. Se si desidera migliorare la situazione per periodi più lunghi, garantendo una maggiore tutela della salute in ambito urbano, è necessario attuare una politica lungimirante, per ottenere risultati duraturi nel medio-lungo termine.
Si può partire dalla mobilità, favorendo l’utilizzo dei mezzi pubblici o pratiche sostenibili come il car pooling o il bike sharing. Anche vietare definitivamente l’ingresso nelle zone più delicate ai veicoli inquinanti può risultare utile. Ne parla Legambiente, con la pubblicazione del dossier Mal’Aria di Città 2017, che fotografa una situazione tutt’altro che incoraggiante per quanto riguarda il territorio italiano.
Nel mese di gennaio ben nove città hanno registrato un superamento della soglia d’allarme per quanto riguarda il PM10 per un periodo superiore ai 15 giorni: a Cremona, Torino e Frosinone le situazioni peggiori. Occorre dunque agire in maniera tempestiva per ridurre la presenza delle polveri sottili. La qualità dell’aria nelle città italiane deve diventare una priorità, a scala locale, regionale e nazionale.
Decalogo contro lo smog – Questa la ricetta in 10 punti proposta da Legambiente, che se messa in campo potrà contribuire a migliorare una situazione che, soprattutto nelle zone più complesse dal punto di vista meteorologico, mette a dura prova la salute di chi le abita:
– Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città, favorendo la circolazione a piedi, in bicicletta e con altri mezzi non inquinanti;
– aumentare gli spazi verde all’interno dell’ambito urbano;
– agevolare la transazione verso un modello di mobilità a emissioni zero;
– conferire una maggiore priorità alla mobilità con trasporti pubblici;
– mantenere al di fuori dei centri urbani i veicoli alimentati a diesel e quelli più inquinanti;
– attuare politiche di road pricing e ticket pricing;
– riqualificare sia gli edifici pubblici che quelli privati, in un’ottica di maggiore sostenibilità ambientale;
– favorire le pratiche non inquinanti per il riscaldamento degli edifici;
– rafforzare i controlli sul territorio per verificare le emissioni di auto, caldaie ed edifici;
– intervenire in modo mirato su aree industriali e portuali.