Sospendere tutti i pagamenti dell'Imu agricola, in attesa della sentenza del Tar Lazio sul ricorso presentato dall'Anci e ristabilire equità tra imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti con un'esenzione che prescinda dalla sede delle loro attività, sia questa in montagna o in altre situazioni orografiche.
Sono i perni della proposta presentata alla Commissione nazionale delle politiche agricole dall'assessore all'Agricoltura della Regione siciliana Nino Caleca, coordinatore delle Regioni per le iniziative in materia di Imu agricola. "Sin da subito", dice Caleca, "abbiamo avversato la norma dell'Imu agricola ritenendola fortemente penalizzante per quelle regioni, come la Sicilia, che l'Unione Europea sostiene in quanto obiettivo 1 e che lo Stato italiano penalizza con tasse che rischiano di deprimere ancora di più gli imprenditori già gravati da una pesante crisi economica".
La proposta che verrà ora sottoposta al ministro dell'Agricoltura Martina, sottolinea Caleca, "è frutto di un confronto con tutte le altre regioni e mira a ripristinare una situazione di forte discriminazione". Oltre alla sospensione dei pagamenti e alla revoca del parametro della montuosità del territorio, la “fronda” suggerisce l'esenzione di tutti gli imprenditori agricoli delle Regioni Obiettivo 1 (Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Campania), almeno fino a quando non si esaurisce la fase di programmazione del Psr 2014/2020.
Per il 2016, si richiede invece la soppressione dell'Imu agricola su tutto il territorio nazionale e l'abrogazione della Legge 24 marzo 2015, numero 34, per far salvo il principio che la terra, in quanto fattore di produzione, non deve essere tassata.
In alternativa, si chiede che siano comunque adeguati i criteri di determinazione del tributo attenendosi agli eventuali esiti di uno studio da affidare a Inea o Ismea riguardante l'impatto economico dell'Imu agricola sulle aziende. Caleca insiste anche per l'esenzione delle aree interne e marginali, penalizzate dalla distanza dai mercati e interessate da grave disagio economico e sociale, con fenomeni di spopolamento e disoccupazione giovanile.