A pochi giorni dall’alluvione che ha colpito il beneventano, per il pastificio Rummo, che con tutti i suoi dipendenti – sostenuta anche dagli interventi del governo, dei Vigili del fuoco e dei volontari della Protezione civile – sta ripristinando l’area, è tempo di un primo bilancio. Alcune linee di produzione sono state danneggiate, fortunatamente però le più importanti saranno in grado di ripartire a breve. Nel magazzino che si sviluppa in altezza sono stati danneggiati solo i primi due metri sugli oltre trenta totali, ma grazie anche ai depositi dislocati a livello internazionale tra Parigi, Londra e New York può contare sull’80-90 per cento degli stock per far fronte alle richieste di breve periodo dei suoi clienti.
Tutti, dalla famiglia Rummo ai dipendenti alle squadre coinvolte nelle pulizie stanno lavorando alacremente 24 ore su 24 per riportare lo stabilimento alla normalità e nel giro di sei/otto settimane dovrebbe ripartire il 70 per cento della produzione. Così i 150 dipendenti del pastificio potranno con serenità guardare nuovamente al futuro: “Siamo considerati da tutti un punto di riferimento nell’alto di gamma per le tecnologie e i processi di produzione all’avanguardia, per i nostri uomini e la filosofia che ci anima, un po’ d’acqua non ci può fermare – afferma Cosimo Rummo, presidente e amministratore delegato dell'omonimo pastificio – anzi il calore che in queste ore ci viene dimostrato ci dà la forza per tornare velocemente a produrre più motivati di prima”.
La campagna di solidarietà virale #SaveRummo nata spontaneamente dal popolo del web, con grande sorpresa della famiglia Rummo, che non ne è l’autrice, ha raggiunto quasi un milione di like e cresce esponenzialmente ogni ora coinvolgendo tutti, sia gli appassionati sia gli addetti ai lavori come i giornalisti che hanno chiamato a raccolta gli chef perché contribuiscano a sostenere l’azienda, fiore all’occhiello dell’industria campana e simbolo della qualità Made in Italy nel mondo. Molti stellati da Mauro Uliassi a Angelo Sabatelli, da Ernesto Iaccarino a Cristina Bowerman, solo per citarne alcuni, hanno espresso la loro partecipazione inviando ricette e organizzando cene a base di pasta Rummo, “Siamo onorati e commossi da tanta solidarietà – dichiara Cosimo Rummo, quinta generazione di pastai, osservando tutte le manifestazioni di affetto e sostegno ricevute – Contiamo di parlare presto con precisione dei tempi di recupero a tutti quelli che ci stanno a cuore, dipendenti, clienti e anche a chi ha espresso il suo amore per la nostra pasta”.
Rummo produce dal 1846 un’ampia gamma di formati di pasta (140 tra secca, biologica, integrale, all’uovo e senza glutine) per soddisfare i gusti evoluti e le abitudini contemporanee. Ha recentemente ideato nuovi formati che vengono prodotti nel rispetto della tradizione degli artigiani pastai campani e dei tempi lenti della natura per preservare materie prime di alta qualità lavorate con il metodo brevettato della Lenta Lavorazione®, l’esclusivo metodo che offre numerosi benefici agli chef: tiene la cottura, conserva la forma originaria una volta cotta e non si ammassa nel piatto, anche dopo il salto in padella e nel tempo di attesa prima di essere servita. Una pasta tenace e resistente alla masticazione, con il profumo tipico del grano duro, perché nasce solo da miscele di grani duri fra i migliori al mondo, scelti ogni anno secondo la qualità del raccolto di stagione. Ogni lotto di produzione, di ciascun formato, è inoltre sottoposto a severi controlli e prove di assaggio da parte di due chef per verificarne l’effettiva rispondenza ai parametri certificati. Grazie a sette certificazioni internazionali – è la prima e l’unica pasta ad aver ottenuto una certificazione di prodotto (Certificazione Bureau Veritas N. 385/003) per la tenuta in cottura – e due stabilimenti Rummo esporta i suoi prodotti in 45 nazioni dei 5 continenti. La quota delle esportazioni è del 35 per cento e i principali mercati stranieri sono gli Stati Uniti d’America, il Giappone, la Francia, la Gran Bretagna e la Germania.
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