L’Ispra ha pubblicato il “National Inventory Report”, un rapporto sulle emissioni di gas serra registrate nel 2013 nei vari settori produttivi. Il documento ufficiale rivela che nel 2013 le emissioni nazionali totali di gas serra sono calate del 6,7% rispetto al 2012. Il dato è rilevante anche nell’imminenza dell’inizio del Cop21 di Parigi.
Rispetto all’anno base, corrispondente al 1990, la riduzione delle emissioni di gas serra registrata in Italia nel 2013 è stata del 16,1%. Nel 2013 le emissioni sono state 437 milioni di tonnellate contro i 521 del 1990.
Due le cause principali per il calo registrato negli ultimi anni nel nostro Paese: la riduzione dei consumi di energia e l’incremento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili, in particolare eolico e idroelettrico.
La richiesta di energia è diminuita a causa della crisi economica, che a partire dal 2008 ha portato molte industrie a chiudere i battenti o a ridurre la produzione; senza dimenticare che parecchie industrie hanno delocalizzato. Secondo l’Ispra anche l’incremento dell’efficienza energetica ha avuto un ruolo determinante nella riduzione delle emissioni di gas serra.
I dati raccolti dall’Ispra rivelano che nel 2013 il settore energetico in Italia ha prodotto l’81,7% delle emissioni di gas serra, mentre l’agricoltura e l’industria hanno prodotto il 7% delle emissioni totali, i rifiuti un ulteriore 4,2%. Rispetto al 1990 le emissioni del settore industriale sono diminuite del 15,2%.
Nell’industria mineraria e chimica si è registrato un calo di ben il 40,7%, dovuto soprattutto alla riduzione della produzione di cemento.
Il settore dei trasporti invece ha fatto registrare un aumento delle emissioni dello 0,2%. Le emissioni sono aumentate fino al 2007 quando la recessione economica e il lancio sul mercato di auto a basse emissioni ha causato un’inversione di tendenza.
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