Il 9,2 per cento di tutte le api europee rischia un’immediata estinzione. Un altro 5,2 per cento potrebbe scomparire in un prossimo futuro. Il 7,7 per cento delle specie ha una popolazione in declino, il 12,6 per cento è stabile, lo 0,7 per cento è in aumento, mentre per circa il 56,7 per cento delle specie non ci sono dati. Tra queste specie anche la Apis mellifera, l’ape da miele per eccellenza, per la quale occorrerebbero nuove ricerche per distinguere le popolazioni selvatiche da quelle “addomesticate”.
Una situazione che mette a rischio l’intera agricoltura, come spiega Jean-Christophe Viè, vice-direttore del Programma globale specie dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), che ha diffuso i dati. Tra le cause, primeggia l’agricoltura intensiva, che modifica le pratiche agricole. Tra le altre, i cambiamenti climatici, la cementificazione e la frequenza degli incendi.
“La nostra qualità della vita e il nostro futuro dipendono dai tanti servizi che la natura ci fornisce gratuitamente – spiega Karmenu Vella, commissario europeo all’Ambiente e Pesca. “L’impollinazione è uno di questi servizi, quindi è molto preoccupante apprendere che alcuni dei nostri principali impollinatori sia a rischio – aggiunge Vella, secondo cui “se non affrontiamo le ragioni che stanno dietro questo declino nelle api selvatiche e non agiamo urgentemente per fermarlo, ci potremmo ritrovare a pagare un prezzo molto elevato”.