Dopo un’estate incerta, complice anche il brutto tempo, arriva il settembre dei record per l’agriturismo. Record grazie ai funghi e al tradizionale rito della vendemmia, che spingono ad oltre un milione le presenze in agriturismo a settembre. E’ pur sempre ancora una stima, ma che sottolinea un aumento in percentuale del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne con la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come il rito della raccolta dell’uva o passeggiare nei boschi alla ricerca dei porcini, finferli e trombette.
Un'attività particolarmente proficua quest’anno, perché le perturbazioni che hanno provocato gravi danni alle coltivazioni agricole hanno invece favorito la nascita dei funghi, che richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.
Se la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è la caratteristica più apprezzata, gli agriturismi in Italia hanno arricchito la propria offerta con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness. L’agriturismo è apprezzato anche per gli acquisti dei souvenir alimentari delle vacanze: 7 turisti su 10 (71%) nel Belpaese hanno deciso nel 2018 di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende agricole o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori, e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità.
Una opportunità garantita dalle circa 23.000 aziende agrituristiche presenti in Italia che sono in grado di offrire un potenziale di più di 245 mila posti letto e quasi 450 mila coperti per il ristoro, oltre a 11.400 mila piazzole per l’agricampeggio e a circa 1500 attività di fattoria didattica per i più piccoli.