Italia modello da imitare, almeno per quanto riguarda l’ospitalità rurale nel mondo, e l’esempio da seguire è soprattutto quello toscano. La conferma arriva da Arezzo, luogo in cui si è appena conclusa la quattordicesima edizione di AgrieTour, Salone nazionale dell’agriturismo e della agricoltura multifunzionale che ha totalizzato in tre giorni di esposizione oltre 15mila visitatori.
Il successo del modello italiano, ha spiegato Hausmann, coordinatore tecnico della manifestazione, sta nel fatto che “crea lavoro stabile in situazioni anche difficili, è uno strumento di promozione sociale che fa in modo che ci sia turismo anche in aree considerate poco agevoli in quanto fuori dalle vie di comuicazione, lontane delle grandi città d'arte. Ma anche perché conserva un patrimonio esistente tramandandolo sia per quanto riguarda l'edilizia rurale, sia per la struttura produttiva dell'agricoltura che rischierebbe di scomparire”.
Il modello italiano è apprezzato dall'America Latina, dall'Est Europa e dall'Oriente, Cina compresa, Nord Africa e Israele. «In particolare, sostiene Hausmann – Israele ha chiesto e ottenuto un progetto di cooperazione con l'Italia sullo sviluppo rurale, poiché il modello italiano è quello che considerano il migliore al mondo».
Israele ha proprio vissuto in prima persona l'esperienza italiana. «Hanno compiuto quattro missioni in Toscana, venne anche l'allora ministra dell'agricoltura, per verificare di persona come funzionano le aziende. I risultati sono stati così positivi che nella Galilea del Nord all'ingresso di una azienda agrituristica un cartello stradale recita “la Toscana in Galilea” per richiamare accoglienza, buon vivere, buona cucina», continua orgoglioso il coordinatore.
Il successo nostrano è certificato anche dalle imitazioni che giungono dall’estero. Gli aspetti che maggiormente vengono copiati dagli altri Stati sono quelli alla base della normativa italiana, a partire dalla classificazione dell’agriturismo per arrivare alla formazione e allo snellimento della burocrazia.
Nello specifico sono tre i punti cardine più richiamati, la connessione, la prevalenza e la tassazione. «Per connessione– chiarisce Hausmann- l'Italia intende che in agriturismo si possono fare solo attività direttamente connesse con la produzione agricola. Quindi niente discoteche, piste di go kart o villaggi turistici. Con prevalenza si intende la prevalenza dell'attività agricola rispetto al turismo. Con semplici tabelle viene calcolato il tempo dedicato alle varie attività. Infine la tassazione che prevede un 25% forfettario su tutto ciò che viene incassato».