Al recente consiglio dei ministri dell’agricoltura di Helsinki, il ministro Bellanova ha rilasciato dichiarazioni molto importanti. L'agricoltura può svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030. La sostenibilità ambientale deve, però, essere coniugata sempre alla sostenibilità economica dei processi produttivi, senza la quale le imprese agricole non possono operare; affermazioni che è sempre meglio ricordare.
Pac sì, ma flessibile
In tale contesto, si è parlato anche della proposta di riforma della Pac post 2020 ed evidenziata l'esigenza di prevedere sussidiarietà e flessibilità, perché l'agricoltura europea è molto diversa da regione a regione. Occorre inoltre tenere presente l'obiettivo della semplificazione, secondo l’inquilina di Via XX Settembre.
A ogni Stato la sua agricoltura
L’Italia vuole essere in prima fila con un modello di agricoltura sostenibile a livello economico, sociale e ambientale. I nostri suoli vanno protetti e curati, perché possono essere una delle chiavi fondamentali per invertire la rotta. Ma è pur vero che non esiste una ricetta buona per tutte le agricolture europee, perché le misure per aumentare il contenuto di sostanza organica nei terreni sono profondamente diverse da regione a regione.
“E’ necessario che ciascuno Stato membro abbia la possibilità, nell'ambito del proprio Piano strategico, di definirne una lista in grado di rappresentare la migliore soluzione possibile per aumentare la percentuale di carbonio nei suoli. Pensiamo per esempio al ruolo importante dei pascoli permanenti, agli allevamenti estensivi che utilizzano pascoli legati a pratiche tradizionali, alle buone pratiche nei frutteti, alla gestione forestale sostenibile e all'utilizzo dei prodotti legnosi derivati”.
Clima, si devono impegnare tutti
«Se i futuri Piani strategici della Pac consentiranno questi adattamenti – ha continuato il ministro Bellanova – avremo posto basi più solide per rendere più moderna l’agricoltura. Con risposte utili per le imprese agricole che dovranno essere consapevoli dell’importanza delle sfide che hanno di fronte e anche del loro ruolo primario. Non bisogna dimenticare, infine, che il contenimento delle emissioni di gas serra in agricoltura è un tema globale, non solo europeo. Per questo le politiche commerciali dell’Unione dovranno necessariamente considerare questi aspetti negli accordi commerciali con i Paesi terzi e l’Unione europea dovrà pretendere, nel rispetto del principio di reciprocità, garanzie equivalenti per i prodotti importati, in termini di sostenibilità ambientale, qualitativa e di sicurezza alimentare».
No a taglia al bilancio Pac
A latere della riunione, la ministra dell'Agricoltura ha incontrato il collega francese Didier Guillaume al quale ha ribadito la forte contrarietà italiana a eventuali tagli di bilancio sulla Pac, la necessità di semplificare le norme a favore degli agricoltori e riequilibrare la dotazione per l’Italia alla luce delle penalizzazioni subite con l’attuale programmazione, la necessità di rafforzare nel primo pilastro gli interventi settoriali e quella di salvaguardare ruolo e competenze delle Regioni, oggi penalizzate dalla proposta della Commissione.
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