Dal 1°di gennaio il Corpo forestale dello Stato non c’è più, il quarto corpo di polizia del paese è stato soppresso dalla riforma della Pubblica amministrazione, che prevede l'accorpamento della forestale ai carabinieri, con circa 7mila forestali che passano all'Arma. Scompare uno degli strumenti atti a garantire la sicurezza animale, e non solo, e ciò succede in un paese in cui ci sono sempre più boschi e foreste. Oggi ogni italiano ha 200 alberi a testa.
L'Italia ospita un sistema forestale unico al mondo, che racchiude un patrimonio di diversità.Secondo il censimento 2015 (integrato con i dati dei due rapporti Infc precedenti), oggi la selva cresce alla velocità media dello 0,6% l'anno. Le foreste dieci anni fa trattenevano – togliendole dall'atmosfera e fissandole sotto forma di tronchi, rami e foglie – circa 1,24 miliardi di tonnellate di carbonio organico.
Dal '71 al 2011 la natura si è ripresa con alberi, sottobosco e animali liberi circa 3,5 milioni di ettari italiani; altri 1,5 milioni di ettari sono stati invece edificati. In tutto, dal '71 al 2011 le superfici agricole (che sono anch'esse artificiali, come quelle edificate) hanno perso 5 milioni di ettari. Senza contare che i boschi e la loro gestione rappresentano uno strumento fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici, la salvaguardia della biodiversità, la depurazione e regimazione delle acque.
Costituiscono inoltre, la base produttiva non solo per le filiere industriali ma anche per lo sviluppo di nuove bioeconomie locali. Servono politiche chiare e strumenti normativi innovativi in grado di far convivere le necessità economiche del territorio e del settore e le esigenze sociali di conservazione e tutela del più importante e ricco patrimonio bioculturale d'Europa.
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